In Forbidden Love di Anders Wahlgren l’amore proibito tra la principessa Vittoria di Baden e l’autore svedese
Tutto quello che succede sull’isola di Capri, difficilmente sconfina verso la terraferma. Non tutto, in verità. Le voci volano via col tempo, ma sono gli scritti a lasciare il segno lungo il corso della nostra storia. Vanno raccolti, confezionati e restituiti in una nuova forma, come ha fatto il regista Anders Wahlgren con Forbidden Love, un racconto per immagini sul legame tra Axel Munthe e la regina Vittoria di Baden. In verità, a giudicare dagli scambi epistolari tra i due, da quel soggiorno sull’isola di Capri è scaturito un amore impossibile da portare avanti, essendo legato alla corona di Svezia. Ma questa è la magia dell’isola, capace di nobilitare le affinità, dall’arte alla musica, e le passioni sotto i colori vivi e sinergici del mare e della natura caprese.
La biografia di Vittoria
Il destino di una regina è spesso dettato dalle scelte sua stessa casata. A maggior ragione se si è la secondogenita di una dinastia blasonata come i Baden. Il matrimonio regale era dunque il massimo cui aspirare, come di fatto avviene nel 1881 tra Vittoria, la figlia del granduca Federico I di Baden e Luisa di Prussia, e Gustavo, il principe di Svezia. Solo 26 anni più tardi, nel 1907, la duchessa prende il titolo di principessa, dopo la scomparsa di re Oscar II. Ma nel frattempo quella unione non decolla, mostrando le sue prime crepe durante il concepimento dei tre figli che Vittoria donerà alla casata di Svezia. L’unica gioia di quella storia viene macchiata da una crisi matrimoniale alla quale cercano entrambi di porre rimedio. Vittoria, insieme al futuro re, intraprende un viaggio verso l’Egitto, ma questa deviazione non ha fatto altro che accelerare il corso degli eventi, ponendo fine, non sulla carta, alla loro relazione. I fattori di questa crisi non sono pochi: l’orientamento sessuale del marito, la relazione di Vittoria con uno dei cortigiani del re e, non meno importante, una fragilità che ha toccato il corpo e lo spirito della regina. Ai segni della depressione, dovuta alla gravidanza, si sono aggiunti i sintomi della bronchite e della tubercolosi, costringendo i medici che l’hanno assistita a spingerla verso dei posti con un clima più caldo rispetto a quelli in cui è solita risiedere.
Amore e Capri
L’isola di Capri entra in gioco insieme all’altro protagonista di questo racconto, Axel Munthe, che proprio qui ha deciso di vivere acquistando la Villa San Michele. Tutto è cominciato nel 1892, quando la casata reale decide di nominarlo medico personale della corona. Da classico rapporto medico-paziente, la storia di Axel Munthe e della regina Vittoria cambia volto nel momento in cui la principessa si trasferisce sull’isola azzurra, stabilendosi in una villa (ora l’Hotel Casa Caprile) non molto distante da quella dell’autore svedese. I due non smetteranno di condividere le proprie giornate insieme, tra passeggiate mattutine lungo le strade di Anacapri, ai momenti in cui la principessa esibisce le sue doti di pianista. La musica non è l’unica passione che li lega. Anche gli animali sono altrettanto importanti, come si vede non solo nei ritratti fotografici dove posano insieme a diversi splendidi cani, ma anche nel sostegno della regina nell’acquisto del Monte Barbarossa, salvaguardando le specie animali nonché la florida vegetazione caprese. In mezzo a tutti questi interessi, Anders Wahlgren non ha dubbi che in quei momenti sia nato un sentimento più profondo: «C’era una relazione molto stretta tra loro» – sostiene il regista – «in una lettera in particolare la sovrana scrive che il suo desiderio più grande è di morire a Capri, tenendo per mano il suo amico Axel». Una testimonianza ben descritta da questo documentario, di cui si può trovare un breve frammento (un cortometraggio) al museo della Villa San Michele.
Riccardo Lo Re