Oggi il vernissage della mostra di una serie di bellissimi acquerelli che raccontano la Capri imperiale esposti dal 15 giugno 2022
Alcuni tra i più begli acquerelli del maestro Sergio Rubino sono da oggi esposti al MANN, il Museo archelogico di Napoli. Il percorso, a cura di Bruno Flavio e Manuela Schiano, racconta le vestigia della Capri imperiale romana, tra architetture, scene di vita e paesaggi urbani. Il vernissage della mostra è previsto per oggi, mercoledì 15 giugno 2022 alle ore 17.00 presso la Galleria degli Imperatori.
La mostra partenopea è la seconda tappa, dopo l’esposizione a Villa Lysis lo scorso settembre 2021, del progetto Capri Caput mundi di Sergio Rubino, fortemente voluto da Sergio e dalla moglie Silke Weigand, e curato da Bruno Flavio e Manuela Schiano, fondatori dell’Associazione culturale Polis 3.0. Parallelamente è stata prevista anche la pubblicazione presso le edizioni Emporium Capri di un libro d’arte firmato dallo stesso Sergio Rubino, poliedrico maestro ceramista prematuramente scomparso lo scorso novembre, il quale è diventato ambasciatore dell’isola di Capri nel mondo grazie alla sua vasta produzione artistica. La mostra al MANN, dedicata al paesaggio archeologico dell’isola, inaugura anche la rassegna annuale dell’associazione, Capri-Paesaggi 1922-2022, ed è patrocinata dalla presidenza della Regione Campania, dalla Città metropolitana e dai comuni dell’isola.
Questa seconda tappa della mostra rappresenta un passo importante per l’Associazione Polis 3.0 che da molti anni lavora alla progettazione di eventi culturali di qualità che promuovono l’isola di Capri e la sua storia millenaria di laboratorio di creatività e innovazione in molteplici campi del sapere, che da quest’anno si terranno non solo sull’isola ma anche a Napoli, Procida e a Dachau, in Germania.
Le vestigia imperiali nella poetica di Rubino
L’arrivo sull’isola di Capri degli imperatori della dinastia giulio-claudia e la presenza, in particolare, di Ottaviano Augusto e di Tiberio rappresentarono un evento epocale. L’isola di Capri diventò teatro di una decisiva trasformazione del tessuto sociale ed economico dell’isola, oltre che del paesaggio architettonico, grazie a una importante attività edilizia. La scelta di Ottaviano Augusto di inserire l’isola nel suo patrimonio personale portò Capri a diventare meta privilegiata dell’otium produttivo di Augusto, mentre con Tiberio divenne sede stabile dell’imperatore.
Da Anacapri a New York
Nasce ad Anacapri nel 1948 e dopo essersi diplomato all’Istituto d’Arte, Sergio Rubino inizia a insegnare educazione artistica nelle scuole. Dura poco. Seguendo la sua passione, sceglie di aprire un laboratorio di ceramica, dedicandosi a tempo pieno alla produzione di opere artistiche che gli valgono prestigiosi riconoscimenti. La sua arte fa il giro del mondo, assieme alle foto delle panchine maiolicate di piazza Diaz di Anacapri. I confini del comune di sopra sono troppo piccoli per contenere la vena creativa di Rubino che, negli Anni Novanta, si trasferisce a Manhattan dove inaugura uno studio e fonda la Rubino’s Art Village. Ma non dimentica le sue origini. Ad Anacapri torna spesso e lavora al restauro del Cristo Ligneo del 1700 dell’altare maggiore della chiesa di Santa Sofia e al recupero degli stucchi dell’altare maggiore della chiesa di San Michele. Crea dal nulla la monumentale opera Capri in Miniatura, la serie di cartoline Acquerelli di Capri e le duecento opere in ceramica sistemate lungo l’ecomuseo dei Fortini.
Sibilla Panfili