Antonella Puttini racconta come nascono le preziose creazioni della gioielleria di via Le Botteghe
Capri Eterna, Capri Corsara, Magna Mater, Lysis, nomi che evocano all’istante la storia e le leggende di Capri, sono i protagonisti delle incantevoli collezioni della gioielleria Angela Puttini. Così come Carpe Diem, Ad Maiora, Vis et Honor, Olympus, che rendono omaggio all’antichità e ai suoi miti con un occhio di riguardo per il design contemporaneo. I materiali preziosi, l’amore per le tradizioni capresi e una sapiente perizia artigianale sono alle basi della creazione di questi capolavori d’arte, originali nella loro esclusività e frutto di un’ispirazione colta e senza tempo.
Coralli, cammei, perle, rubini, diamanti, lavorazioni sul marmo nero del Belgio, miniature su smalti costellano collane, anelli, orecchini, bracciali, pendenti grazie al lavoro di esperti orafi e al gusto raffinato della designer Antonella Puttini, figlia di Angela, che porta avanti l’attività materna con la medesima dedizione e raffinatezza. Proprio a lei, eclettica erede del marchio e proprietaria della boutique di via Le Botteghe a Capri, chiediamo di raccontarci come nascono le collezioni e il perché della loro unicità.
La storia della sua gioielleria inizia molto tempo fa, quando sua madre Angela aprì la sua prima boutique a Capri, in via Le Botteghe. Come nacque questa idea?
La famiglia di mia madre Angela è vissuta a Capri per generazioni. Dopo un periodo trascorso a Napoli, dove si era sposata e aveva avuto me e mio fratello, sotto consiglio di mio padre, nel 1988, aprì la sua boutique di gioielli sull’isola. L’idea era di proporre, in questa località di turismo internazionale, gioielli che si ispirassero ai luoghi, alla storia, alle tradizioni e all’arte orafa di Capri e dintorni. Era una donna di gran gusto e decise di lasciare la sua impronta distintiva in ogni gioiello che creava. Il primo anello realizzato, i Puttini, è dedicato a me e a mio fratello; da allora i Puttini sono simbolo di riconoscibilità del brand e vengono realizzati anche su misura, secondo le richieste dei clienti.
Quando ha deciso di prendere le redini della gioielleria e disegnare gioielli e quali sono le innovazioni che ha apportato al brand?
All’epoca dell’apertura della boutique mi dividevo fra Napoli e Capri, e alla morte di mia madre decisi di proseguire la sua attività per custodire e portare avanti le sue idee, creando gioielli ricchi di storia che comunicassero emozioni intense. La gioielleria Puttini punta da sempre su pezzi unici e raffinati, vere e proprie opere d’arte su pietra, ricavate da una terra millenaria la cui vera essenza non è semplice da modellare. Ci vuole forza, dedizione e rispetto per le sue tradizioni. Ho cercato di imprimere ai miei gioielli una narrazione originale, capace di esprimerne la bellezza attraverso l’artigianato, senza cedere alle facili tentazioni delle ultime novità della moda. Le collezioni Puttini sono senza tempo, e il merito sta nel bilanciare creativamente i grandi classici del passato con le tendenze più originali della gioielleria contemporanea. Il metodo di lavorazione rimane lo stesso e si è aggiunto il lavoro, non meno entusiasmante e gratificante, di ricerca, filtro e proposta di produzioni di piccoli artigiani e talvolta di grandi aziende. Buon gusto, originalità e un pizzico di follia sono in coerenza con la tradizione commerciale del negozio e con l’estetica dell’isola di Capri.
Quali sono le fonti di ispirazione dei cammei e delle miniature che impreziosiscono i suoi gioielli?
La prima ispirazione arriva dai colori intensi e vistosi dell’isola: il verde smeraldo del mare, l’azzurro del cielo, il rosso acceso del corallo. La ricerca del particolare è essenziale per trasmettere la mia idea di gioiello. E poi le leggende su Tiberio, Pompei con i suoi tesori, la storia luminosa del Seicento e Settecento artistico napoletano, sono stati i riferimenti dei progetti che valorizzano il corallo e i cammei, da secoli lavorati dagli artigiani di Torre del Greco. Ogni gioiello ha un’anima che si rispecchia su chi lo indossa. Per questo la scelta dovrà essere accurata, tenendo conto dei colori e della consistenza dei materiali utilizzati. I coralli, le perle, così come l’oro e l’argento, sono un frammento di una lunga storia. Le mie ispirazioni provengono dalla lettura dei libri, dalla cultura, dall’arte, dalla ricerca di oggetti non commerciali.
A quale tipo di clientela si rivolgono i gioielli Angela Puttini?
La manodopera dei grandi orafi campani rappresenta una delle virtù che ha permesso all’azienda di crescere ed esaudire i desideri del cliente. Che capisce e apprezza. È consapevole del lungo lavoro e del suo profondo legame con il territorio. Il gioiello, dal cammeo all’anello, diventa una cosa sola con la sua lunga storia. E una volta indossato, il cliente viene travolto da emozioni speciali. La mia clientela è affascinata da ciò che rappresenta il gioiello, dal racconto di cui può diventare parte; dietro di ciò c’è una filosofia personale che va al di là della semplice vendita: il centro deve essere sempre il rapporto tra l’anima del gioiello e quella dell’acquirente.
Progetti per il futuro?
Da poco abbiamo intrapreso un’attività parallela di commercio online con Stati Uniti, ci piacerebbe ampliare questo ambito in tutta Europa per far conoscere a più paesi possibili l’unicità di Capri e dare il nostro contributo all’isola con il segno e la ricercatezza dei nostri gioielli.
Nathalie Anne Dodd