Capri Moda Mare: l’intuizione di Rudi Crespi

Non c’è estate senza Capri, la moda sull’isola scrive le sue pagine più importanti

Capri Moda Mare è la manifestazione che nel settembre del 1967 impone un nuovo sguardo su quello che oggi consideriamo tutto l’indotto moda e Rudi Crespi ne fu uno dei principali interpreti.
Tacitamente tramandato, come un codice non scritto, il dress code caprese è diventato negli anni tendenza intramontabile. Portamento, fascino e eleganza si agitano tra pantaloni stretti sopra la caviglia, indossati con top colorati o a righe, sandali di cuoio, grandi occhiali da sole. Il cappello, vero protagonista, in paglia a larghe falde o rigoroso come Borsalino, scompare solo quando un nodo sotto il mento ferma foulard su capelli naturali, mai ricci. Un’onda che si infrange sull’isola di Capri, la moda tra fine anni Cinquanta e inizio Sessanta, mentre il jet set internazionale sbarca per non mancare agli appuntamenti delle sfilate primaverili ed estive.

Un salotto memorabile

Icone di quegli anni furono Jackie Kennedy che si spogliava dai suoi impegni di first lady e vestiva i panni della moda caprese, o Brigitte Bardot arrivata sull’isola nel ‘63 per girare Il disprezzo, immortalata da fotografi con le sue irrinunciabili ballerine, o Maria Callas che non rinunciava ai suoi grandi occhiali scuri, seduta nei bar della piazzetta o in via Camerelle. Capri fu in quegli anni un salotto memorabile dove stelle del cinema, scrittori, uomini di cultura e poeti intrecciavano le loro vite sullo sfondo di scenari maglifici.

Nasce Mare Moda Capri

A introdurre il mondo della moda fu un concorso giornalistico Moda e Turismo in Italia, indetto nel 1961 da comuni, enti e associazioni della Campania. Si istituirono manifestazioni nelle più suggestive località della regione mentre l’isola di Capri, con due capresi d’elezione – Emilio Pucci e Livio de Simone – spiccò il volo. Nel settembre del ’67 ebbe luogo la prima edizione di Mare Moda Capri che, bagnata dalla pioggia, divenne una manifestazione storica, esemplare, antesignana di una ri-significazione del concetto di abito. A organizzarla Rudi Crespi e Giorgio Pavone, con la collaborazione di Franco Savorelli di Lauriano.

Il conte Rodolfo Crespi

Elegante, ricco e bello di una bellezza non convenzionale, il conte Rudi Crespi era arrivato dal Brasile nell’immediato dopoguerra; aveva sposato Consuelo O’Connor, intrigante compagna destinata a restare nelle classifiche delle donne più eleganti del mondo. Consuelo non solo era icona di perfezione ma, nel suo modo di bandire fumo o alcol, riusciva a trasmettere quello stile misurato, quell’attitudine a trascendere la trasgressione. Diretta, pragmatica e molto imitata divenne ben presto corrispondente dall’Italia per Vogue America, poi fashion editor di Vogue Usa e braccio destro della mitica Diana Vreeland.
Gli animatori più attivi della Dolce Vita romana organizzarono feste indimenticabili con le più grandi star della scena mondiale, consacrando «i venerdì della contessa» come momenti imperdibili di notti mondane, estreme tra gossip e glamour.

Rudi e Consuelo Crespi: antesignani del Made in Italy

Rudi Crespi portò a Capri quel mondo durante l’estate e fu un successo enorme. Pucci, Cardin, Paco Rabanne, Gucci, Valentino, Givenchy, Cerruti, Mila Schon, Missoni, Roberta di Camerino, Sarli, De Simone Krizia, solo per citarne alcuni, sfilavano alla Certosa, a Marina Piccola, ad Anacapri, nel teatro dell’Hotel Quisisana. Sulle passerelle, con modelle spesso a piedi nudi, nasceva nella moda una creatività eccentrica e spiazzante: abiti leggeri, gonne impalpabili, catene e cappelli di paglia a larghe tese, occhiali da sole immensi e il topless. L’eleganza assoluta si mischiava per la prima volta con la moda povera creando un mix nuovo, straordinario, desiderato e desiderabile dalle donne di tutto il mondo.
Tutto questo durò a Capri fino al 1978 con l’ultima edizione di Mare Moda Capri dove accanto alla moda sfilarono dibattiti, convegni, presentazioni di libri e mostre e l’inizio di un processo di costruzione di senso di un segmento di mercato che oggi ha primati di redditività. Da quegli anni e da quel fermento creativo iniziò il lungo viaggio del made in Italy di cui Rudi e Consuelo Crespi furono promotori, anticipatori di moda e di modi. 

Anna Maria Turra