No al cafonal e ai picnic in nome del decoro
Non tutto è lecito all’ombra dei Faraglioni. Anzi. Esistono una serie di prescrizioni e regolamenti – alcuni dei quali risalgono agli Anni Sessanta – ai quali turisti e isolani devono sottostare per non beccare multe salatissime e pesanti ammonizioni dagli agenti della polizia municipale di Capri.
In Piazzetta
Prima regola: no al bivacco! È vietato sedersi sulla scalinata del salotto del mondo che da piazza Umberto I conduce a piazzetta Cerio, dove sorgono l’ex Cattedrale di Santo Stefano e il museo del Centro Caprense. Idem in tutte le stradine del centro abitato dove non si possono consumare pasti al sacco seduti su scalini e muretti. Le pene per un picnic proibito? Vanno da 25 a 500 euro.
No agli assembramenti
Si tratta di una vecchia ordinanza del 1991 che porta la firma dello storico sindaco di Capri, Costantino Federico, fautore di una serie di regolamentazioni all’insegna di contegno, decenza e decoro. Da piazza Umberto I fino a piazzetta Quisisana, passando per via Vittorio Emanuele e tutte le strette viuzze del cuore di Capri guide e accompagnatori turistici non possono sostare con i propri gitanti per illustrare le bellezze dell’isola: dovranno trovarsi spazi più ampi per evitare di bloccare il transito pedonale. Sanzioni fino a 500 euro.
Il look
Occhio a cose indossate: no al cafonal. Sul territorio della Città di Capri è, infatti, proibito girare a torso nudo o in bikini e, fin dal 1960, non si possono indossare zoccoli di legno che disturbano la quiete pubblica. È altresì vietato prendere bus o funicolare in costume da bagno o senza maglietta.

Le cicche
Attenzione anche a dove gettate i mozziconi di sigaretta. È vietato buttare le cicche in terra, su strade, marciapiedi e sul suolo pubblico in generale. I fumatori dovranno approfittare degli appositi contenitori messi a disposizione da negozi, bar e ristoranti.

In spiaggia
Gli unici due «no» che valgono per i tratti di mare liberi sono il divieto di giocare a pallone o a racchettoni e di portare il vostro amico a quattro zampe per fare un tuffo con voi.
No alle bici
Su tutte le strade isolane del centro storico e delle zone alte – ad eccezione di quelle autorizzate al traffico veicolare – è vietata la circolazione di biciclette, sia tradizionali sia elettriche, e di monopattini che vanno di gran moda oggigiorno. Vale anche per i più piccoli, of course.
No alla petulanza
300 euro di multa, infine, per chi prova a svolgere – al porto come in piazzetta – «qualsiasi attività di intermediazione e/o promozione di offerte di beni e servizi, inclusa la pubblicità ambulante».
Claudia Catuogono
Credit: Jean Carlo Emer da Unsplash