Daniela Ropolo, responsabile sustainability di CNH Industrial, su un futuro possibile per l’isola delle sirene
L’isola di Capri è tanto bella quanto fragile, ecco perché è fondamentale salvaguardare il suo ecosistema particolarmente vulnerabile nel periodo estivo a causa della pressione antropica. Daniela Ropolo, responsabile sustainability di CNH Industrial, è convinta che la sfida per tutelare un patrimonio così delicato ed esclusivo riguardi in particolare i settori produttivi e dei servizi, che devono concorrere per promuoverne il patrimonio storico e culturale, favorendo un cambio di rotta che punti a un turismo più consapevole ed equilibrato.
Partendo dalla sua esperienza di manager specializzata nello sviluppo di iniziative sostenibili del gruppo multinazionale operante nel settore del capital goods, Ropolo ritiene che l’evoluzione dell’economia circolare assicurerebbe a Capri un nuovo modello ecosostenibile dell’accoglienza, promuovendo l’occupazione e la crescita economica ma tutelando al contempo i valori del territorio. «Il cambiamento climatico» – spiega – «influisce negativamente sugli ecosistemi e sulla qualità della vita delle persone ma anche sulle scelte dei consumatori. Il nostro gruppo sviluppa da anni una politica di sostenibilità molto avanzata e integrata, come testimoniato dal suo inserimento nei più prestigiosi indici internazionali che monitorano questo aspetto del business.»

L’approccio di CNH Industrial è quello di anticipare le necessità, basandosi sul concetto di valore condiviso e su strategie che producono valore nel lungo termine. Oltre ai 17 obiettivi conosciuti come SDGs (Sustainable Development Goals), l’azienda ha identificato alcune aree di intervento nelle quali può esprimere al meglio la sua propensione per l’ambiente, con l’impegno di agire entro il 2024: in particolare per quanto riguarda l’impronta ecologica (carbon footprint) e la circolarità dei prodotti (life cycle thinking). «In linea con la strategia aziendale» – aggiunge Ropolo – «nel corso degli anni il gruppo ha avviato diversi progetti finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale dei nostri stabilimenti, alla protezione delle comunità locali sugli effetti dei cambiamenti climatici come la desertificazione, a una migliore gestione delle risorse idriche e alla perdita della biodiversità, per finire con la sensibilizzazione delle persone sull’adozione di comportamenti più responsabili.»
Con queste premesse, CNH Industrial ritiene pertanto di poter dare al progetto Capri Circolare un contributo di esperienza, avendo condotto studi approfonditi sul potenziale impatto ambientale e sul ciclo vita del prodotto: dall’estrazione e utilizzo delle materie prime allo smaltimento finale o riutilizzo delle stesse. Insomma, parliamo proprio di quel life-cycle thinking che sposa in pieno i principi del ciclo virtuoso a cui punta l’isola campana. «Riconoscere e promuovere il ciclo vita del prodotto, utilizzando le risorse pienamente a quanto più a lungo possibile, recuperando e rigenerando il materiale stesso» – conclude Ropolo – «rappresenta la forza motrice di un cambiamento sostenibile.»
Marco Molino