Morto lo scrittore israeliano che ha narrato la complessità del mondo ebraico e ha lottato per la pace con la Palestina
La bellezza dell’isola di Capri al servizio della Pace. Ci ha pensato il grande scrittore Abraham Yehoshua. Nel luglio del 2003, assieme alla moglie, Yehoshua era stato ospite sull’isola di Capri e ne era rimasto incantato, tanto da commentare: “Capri è un’isola incantevole e sembra di essere in paradiso. Sono particolarmente felice di essere qui perché sono riuscito a vedere il paradiso senza dover affrontare l’incognita della morte. In questo luogo probabilmente non riuscirei a scrivere perché la bellezza esterna entrerebbe sicuramente in competizione con la bellezza interiore e con ciò che dovrebbe creare. Sarebbe impossibile. È un’isola meravigliosa ma la sua bellezza mi impedirebbe di scrivere. Vorrei poi osare un suggerimento al sindaco di Anacapri. Sono andato, insieme a mia moglie, sul Monte Solaro con la seggiovia. Restare solo con i miei pensieri, in silenzio, salendo lentamente verso la montagna immerso in uno splendido paesaggio è stato per me un momento meraviglioso, di grande pace interiore. Il suggerimento è quello di invitare i leader israeliani e palestinesi. Lì da soli e sospesi nel vuoto potrebbero riflettere nel silenzio. Forse riuscirebbero ad abbandonare per un po’ la loro razionalità politica e questo servirebbe a dare un contributo alla pace in Medio Oriente”.

Lo scrittore è deceduto il 14 giugno all’età di 85 anni dopo aver lottato a lungo contro una malattia. Nel 2016, la moglie era improvvisamente mancata: l’accaduto lo aveva profondamente segnato e in numerose interviste rilasciate recentemente aveva spesso affermato di attendere la morte con serenità, spiegando: “La morte è un dono che facciamo ai nostri nipoti, lasciamo loro spazio”. Nelle interviste, tuttavia, aveva anche spesso rivelato di essere molto preoccupato per il futuro politico e sociale di Israele e anche del mondo intero. Testimone letterario della staffetta evolutiva tra le diverse generazioni israeliane, Yehoshua aveva trasmesso quel “qualcosa con una piccola aggiunta” che porterà i suoi discendenti a sentirsi più “umani in tutti i sensi”. Tra i suoi libri più famosi vanno citati: L’amante del 2005; La sposa liberata del 2002; Ritorno dall’India del 1997; La scena perduta del 2011; Il responsabile delle risorse umane del 2018; La comparsa del 2015.
Sibilla Panfili