A sud-est di Capri, i Faraglioni sono il simbolo dell’isola, un luogo in cui la natura, la storia e il mito antico si fondono
I Faraglioni sono tre: il faraglione di Terra (o Saetta), l’unico ancora collegato alla terraferma e alto 110 metri; il faraglione di Mezzo (o Stella), con una galleria naturale lunga 60 metri; e il faraglione di Fuori (o Scopolo), alto 104 metri, dimora della rara e famosa lucertola azzurra. Esiste anche un quarto faraglione, lo scoglio del Monacone, che era l’habitat naturale di un tipo di foche marine fino al 1904, quando fu ucciso l’ultimo esemplare della specie al Palazzo a Mare. Lo scoglio è sede anche dei resti di muratura romana, risalenti ai lavori dell’architetto Masgaba.
Miti e leggende
Secondo Omero, questi giganti del mare furono scagliati da Polifemo. Virgilio nell’Eneide li indica come luogo in cui vivevano le sirene, creature letali per tutti i marinai che si lasciavano incantare, appunto, dal loro canto. Il poeta legò indissolubilmente i monoliti alla sua opera, l’Eneide, in particolare al mito delle sirene. È proprio qui che potrebbero aver vissuto le belle creature, metà donna e metà pesce.
I faraglioni sono anche legati al concetto di amore, sono un simbolo di luce che rischiara l’orizzonte e in grado di rendere fertili le donne che passano per l’isola e trascorrono del tempo in questo luogo di incantevole bellezza.
Secondo un’altra leggenda, i faraglioni di Capri rappresentavano una guida per i naviganti in mare non solo per le immense dimensioni, ma anche perché sulla loro cima venivano un tempo accessi dei fuochi, la cui luce rappresentava un punto di riferimento per i timonieri per trovare la rotta. Il nome deriva dalla parola greca pharos, in italiano “faro”, fondamentali per evitare collisioni con la terraferma e proseguire il viaggio in mare.



Un po’ di geologia
Dal punto di vista geologico, i Faraglioni di Capri traggono la propria origine a causa delle acque carsiche che hanno scavato negli anni nella roccia sotto il livello del mare formando questi atipici scogli, la cui forma attuale è poi il frutto del lavoro dell’abrasione marina, del disfacimento della costa e degli agenti atmosferici. Questi affascinanti scogli sono ben visibili da vari punti dell’Isola Azzurra: dai Giardini di Augusto a Marina Piccola, fino al Monte Solaro, alto 589 metri.
La lucertola azzurra
Fino a pochi anni fa, alcuni marinai e pescatori riuscivano ad arrampicarsi a mani nude direttamente sulla sommità dei Faraglioni, imbattendosi nella magnifica lucertola azzurra. L’esistenza di questo atipico animale è avvolta nella leggenda, così come la sua particolare colorazione, che vede una tonalità verde azzurra nel sottocoda sulla gola, sul ventre e sui fianchi; mentre la colorazione tende al nero sul dorso.
Un tuffo nei dintorni
Fare un bagno in queste acque è un’esperienza unica nel vivo della leggenda dei faraglioni. Un’autentica magia per chi si trova sull’isola per la prima volta. Il faraglione Stella, grazie alla sua apertura centrale può essere attraversato in barca e rappresentare una piacevole tappa di un’escursione via mare intorno all’isola, per apprezzarne angoli nascosti e per scorgere, se fortunati, una lucertola azzurra.
Come arrivare ai Faraglioni
Arrivare ai Faraglioni via mare è comodo e suggestivo, grazie alle numerose agenzie turistiche che mettono a disposizione un servizio di trasporto in barca che consente di visitare i Faraglioni (con un itinerario che dura circa un’ora), usufruendo di orari flessibili e ben distribuiti durante tutto l’arco della giornata. La barca passa anche sotto l’arco del Faraglione di Mezzo, luogo pregno di romanticismo. Infatti, la tradizione narra che bisogna scambiarsi un bacio al passaggio sotto l’arco in segno di porta fortuna per gli innamorati.
Sibilla Panfili