L’intervento del Console onorario della Repubblica di Bulgaria nonché presidente del Conservancy e dell’Istituto di Cultura Meridionale
L’avvocato Gennaro Famiglietti, console onorario della Repubblica di Bulgaria nonché presidente del Conservancy e dell’Istituto di Cultura Meridionale, è intervenuto il 28 ottobre nel corso del telegiornale in onda sul canale 21 per affrontare alcuni temi di stretta attualità che riguardano anche il nostro Paese. Il conflitto in Ucraina è un argomento che sta toccando anche l’opinione pubblica italiana, e lo dimostrano i gesti che vogliono trasmettere un sentimento di vicinanza verso popolo di Kiev.
«Sul problema della guerra qui a Napoli la nostra organizzazione diplomatica di consoli si è subito attivata con tutte le procedure di solidarietà e le iniziative utili in difesa dei profughi e di tutte le persone che hanno bisogno di aiuto. In tempi brevissimi siamo riusciti a creare un hangar all’interno della mostra oltremare in modo che potesse essere un centro di raccolta per i beni di prima di necessita. Uno strumento che potesse essere utile in favore del popolo che sta subendo questa aggressione».
Gli episodi sono all’ordine del giorno come dimostra il bollettino quotidiano che arriva dai corrispondenti all’estero. «I fatti degli ultimi giorni che ci danno dei segnali poco rassicuranti, ma non possiamo fare altro che dire a gran voce che il tavolo della diplomazia deve comunque prevalere su ogni altro argomento».
Per questo il console ha trovato utile l’appello trasmetto in questi giorni con la marcia della pace a Napoli. «Ritengo che ogni azione che possa essere intrapresa per mobilitare il consenso e l’opinione pubblica sia sempre positiva, anche se non bisogna scordarsi che bisogna sempre far prevalere il dialogo, le parole, il confronto e gli accordi di pace su ogni altra logica.
La guerra coinvolge tutto il mondo occidentale portando diversi problemi anche di natura economica sul territorio europeo, italiano, e del Mezzogiorno. Per questo bisogna subito attivarsi per cercare di superare questa fase orribile, usando le parole del console che ricorda anche le altre oppressioni che stanno avvenendo in altre zone del mondo. «Le donne iraniane si trovano in condizioni altrettanto drammatiche, e anche lì ci sono scontri e morti che vanno analogamente considerati e sanzionati».
Riccardo Lo Re