Hedy Lamarr

Hedy Lamarr, l’inventrice dei sogni

L’isola di Capri fu una delle tappe del viaggio di nozze della donna che creò la base per il sistema Bluetooth e Wi-Fi 

Un’autrice in tutti i sensi. È l’unico modo per riassumere la carriera di Hedy Lamarr che, sull’isola di Capri, scelse di trascorrere parte del suo viaggio di nozze con il magnate Fritz Mandl, il re delle munizioni. Una donna divisa tra cinema e scienza, ma con lo spirito perennemente nel mezzo, in un equilibrio tenuto insieme dal suo incredibile talento. Nata a Vienna nel 1914, il suo nome era in realtà Hedwig Kiesler, figlia di un direttore di banca di origine ebraica. Il suo genio non conosceva età, a giudicare dalle quattro lingue imparate quando aveva solo 10 anni. Ma Hedy Lamarr aveva un’altra grande dote, una bellezza che le permise in poco tempo di ritagliarsi un ruolo nel mondo del cinema. Prima, però, frequentò i corsi d’Ingegneria e divenne un prodigio al pianoforte. Una qualità che è meglio tenere a mente nel prossimo paragrafo. Ciò nonostante, sarà la recitazione a segnare la sua vita sin dal primo momento. Lo sa bene Max Reinhardt, suo collega di studio, fino all’esordio, nel 1930, nel film Geld auf der Straße diretto da Georg Jacoby. 

Estasi, il film scandalo a Venezia

Il suo nome cominciò a girare più avanti, nel 1933, considerato l’anno della sua consacrazione. Il film in questione fu Extase di Gustav Machatý, che suscitò forte scandalo all’epoca per due prime volte: il nudo di Hedy Lamarr in una scena di nuoto e l’atto sessuale tra i due amanti. Quando fu presentato alla seconda Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nel 1934, la voce di quel film arrivò lontano, fino alla sponda ovest degli Stati Uniti, dove Hollywood spiccava per le sue prime grandi produzioni. Al Lido fu peraltro premiato con la Coppa Città di Venezia per la miglior regia. E in quell’anno un giovane critico scriveva così durante quella proiezione: «Nel giardino dell’Excelsior, quella sera, si udiva il respiro degli spettatori attentissimi, si udiva un brivido correre per la platea.» Era Michelangelo Antonioni, regista di inestimabili racconti come Deserto Rosso. Ma le critiche furono aspre, per via del comportamento della protagonista che non sembrava per nulla pentita (come se fosse una colpa) di esibire la propria identità. Una scelta che non fu priva di conseguenze, dalla censura in Germania, dove uscì con alcuni tagli, fino al processo negli Stati Uniti, dove il magistrato chiese (e non ottenne) la distruzione di alcune copie di Estasi. Il film, con alcune modifiche come la voce fuori campo, venne comunque distribuito. 

Il breve matrimonio con Fritz Mandl

La sua fama circolava e il suo nome arrivò fino a Fritz Mandl, un uomo influente per via dei suoi rapporti con la Germania nazista. Forniva gli armamenti all’esercito tedesco e, in quel periodo, cercò in tutti modi di averla in sposa. Un matrimonio che alla fine ebbe luogo nel 1933, dopo il quale ci fu un lunghissimo viaggio di nozze, tra il lago di Como, il Lido di Venezia e la splendida isola di Capri, rientrando in uno dei momenti cruciali della vita di Hedy Lamarr. Una storia che da qui cominciò a vacillare, a causa della gelosia di Mandl che cercò di cancellare ogni traccia di quello scandalo cinematografico. 

Quella follia arrivò a tal punto da costringerla a rimanere allo Schwarzenbergplatz, una villa austriaca frequentata dallo stesso Hitler e da Benito Mussolini. Ma con l’inasprimento delle leggi contro la comunità ebraica si decise a scappare passando dalla Svizzera a Londra, fino a che Mandl non riuscì a ottenere l’annullamento per motivi di natura razziale.

Hedy Lamarr

Il leone ruggisce

In Inghilterra in quel frangente incontrò Louis B. Mayer, co-fondatore della MGM che era in cerca di nuovi talenti. Davanti a sé, però, vedeva una donna avvolta da quei sterili pregiudizi dovuti a Estasi. «Con roba del genere» – così disse a Lamarr come riportato nella sua autobiografia – «a Hollywood non andrai da nessuna parte. Mai. Il culo di una donna è per suo marito, non per gli spettatori. Tu sei carina, ma io devo tenere presente il punto di vista delle famiglie. Non mi piace quello che potrebbe pensare la gente di una ragazza che svolazza per lo schermo a culo nudo.» Ma non aveva visto ancora nulla rispetto alle doti reali Hedwig Kiesler, che proprio con lui, dopo averlo convinto, decise di utilizzare il suo nome d’arte che comparirà in alcune pellicole di grande successo.

L’invenzione del secolo 

Mentre divideva la scena con attori del calibro di Clark Gable (Corrispondente X di King Vidor) e Spencer Tracy (Gente allegra di Victor Fleming), la Seconda Guerra Mondiale entrò in una delle fasi cruciali. Gli Stati Uniti, in aiuto verso gli alleati, erano sul punto di partecipare al conflitto. Ma Hedy Lamarr, avendo vissuto quel periodo in Austria e subito la paura e le discriminazioni verso la comunità ebraica, voleva a tutti i costi fare qualcosa di concreto. Ovvio, la pastiglia che rendeva l’acqua gassata fu una grande invenzione. Ma con il supporto del compositore George Antheil ebbe un’idea rivoluzionaria: impedire agli avversari di captare il segnale alleato, permettendo così ai siluri di colpire il bersaglio senza che venissero intercettati. Certo, ma come? Con un pianoforte. Nessuna sinfonia, ad essere precisi, ma ci siamo vicini. L’ipotesi era di prendere spunto dalla banda perforata della pianola, creando un sistema di grado mutare la propria frequenza in ogni istante, così da essere decifrata solo da chi la conosceva. Il primo brevetto di Frequency-hopping spread spectrum (FHSS) non ebbe, però, il successo sperato come nei suoi film. Il prototipo fu accantonato, ma non per molto. Il crimine fu non aver riconosciuto subito la grandezza di questa invenzione, ma alla fine tutti concordarono nell’affermare che questo fu l’inizio del futuro, visto che ora il FHSS viene usato per il sistema Bluetooth e Wi-Fi. 

Riccardo Lo Re