Il celebre piatto caprese in un evento in programma stasera, sabato 10 settembre, alle ore 19:00 sulla terrazza panoramica del Centro Caprense Ignazio Cerio
La cucina sull’Isola Azzurra non è secondaria. Al contrario è riuscita a ritagliarsi un ruolo da protagonista con uno dei suoi pezzi da novanta riconosciuto in tutto il mondo. Si tratta del raviolo caprese, un prodotto che oltre a essere simbolo della gastronomia caprese è un piatto che non manca mai nelle nostre tavole. Il Centro Caprense Ignazio Cerio ha scelto dunque di omaggiare questo prodotto tipico al convegno del paesaggio a tavola, in programma sabato 10 settembre 2022 alle ore 19:00 sulla terrazza panoramica. In questa occasione si omaggia il centenario del “raviolo capriota” partendo da una domanda: Dove, quando e come nasce lo squisito raviolo caprese? E da qui si partirà per un lungo viaggio usando la voce e il pensiero di alcuni intellettuali come Claudio Novelli ed Enzo Salomone, con le letture da G. Clavel e F. T. Marinetti e le musiche di Riccardo Pecoraro.


Il segreto dei ravioli capresi
La storia dei ravioli capresi parte da molto lontano. I primi riferimenti arrivano già dalla Liguria, ma nel tempo questo prodotto ha cominciato a spostarsi raccogliendo il meglio da ogni tradizione locale nel suo involucro. Da qui l’arrivo sull’isola di Capri, dove già si sono distinti per alcune peculiarità interessanti: l’uovo non è presente nell’impasto – a base di farina – ma nel cuore del ripieno (la cosiddetta farcia). Tutto il gusto mediterraneo si lega a questi straordinari ingredienti: la caciotta, il parmigiano e la maggiorana, una pianta che con il tocco aromatico va ad arricchire i sapori di questo piatto. Ma il vero ingrediente è nascosto dietro il valore e l’esperienza di ogni chef, che può scegliere se servirlo con un ottimo sugo al pomodoro, in un equilibro di sapori fenomenali, o se invece restituire densità con un tocco di burro e salvia. E c’è anche la versione fritta, perfetta come antipasto in modo da continuare questo percorso gastronomico sull’isola di Capri.
Riccardo Lo Re