Pastiera
International Cuisine - Desserts - Neapolitan Pastiera and handmade painted egg. Pastiera is a wheat and ricotta pie that is also known as Pizza Gran.

La pastiera, regina dei dolci pasquali

Tradizione e leggenda del dessert di primavera amato da Ferdinando II di Borbone 

Il profumo delle pastiere pasquali proveniente dai forni isolani, come ogni anno, inebria le strade dell’isola di Capri, durante le settimane che precedono l’avvento della Pasqua. Come da tradizione, la regina dei dolci pasquali, infatti, non può mancare sulle tavole degli isolani, da sempre dediti alle abitudini di un tempo, tramandate da madre in figlia.

La leggenda della sirena

La storia della pastiera napoletana affonda le radici in un racconto risalente all’epoca romana e vede come protagonista la sirena Partenope. Secondo questo mito, la creatura marina, con la sua incantevole voce, affascinava i marinai e i pescatori del Golfo di Napoli, che per renderle omaggio, durante la stagione primaverile, erano soliti portarle sette doni: la ricotta, come simbolo dell’abbondanza; la farina, per richiamare la ricchezza; le uova per la fertilità; lo zucchero per onorare la dolcezza della sirena; i fiori d’arancio per simboleggiare i profumi delle terre campane; il grano cotto nel latte, come richiamo dell’unione tra il regno vegetale e animale; e, infine, le spezie per omaggiare tutti i popoli, anche quelli lontani. La leggenda narra che la sirena Partenope apprezzò così tanto i doni ricevuti che decise di unirli tra loro e creare un dolce unico: la pastiera.

Le storia della regina dei dolci pasquali

La pastiera è, dunque, una torta dalle antiche origini, che portano indietro nel tempo fino al XVI secolo, nel convento di San Gregorio Armeno. La storia narra che una suora decise di preparare un dolce in cui gli ingredienti tipici della tradizione cristiana, come la ricotta, le uova e il grano, fossero amalgamati alle spezie asiatiche e ai profumi degli agrumi del giardino del monastero. Il risultato fu, quindi, quello di un dolce pasquale il cui profumo si espandeva tra i vicoli e le case dei napoletani, fino ad arrivare alla residenza della regina Maria Teresa D’Austria e al suo consorte, Ferdinando II di Borbone, che pare ne andassero matti. Da quel momento, la pastiera ha rappresentato uno dei simboli della Pasqua, preparato in casa dalle famiglie e dato in dono come buon augurio pasquale.

La ricetta tradizionale

La preparazione della pastiera è uno di quei riti irrinunciabili per i partenopei. Per questo motivo, la ricetta di questo dolce è conservata con grande adorazione e tramandata da generazione in generazione, per mantenere intatti i sapori tipici di un tempo. Quella classica prevede la realizzazione della frolla con farina, strutto, zucchero semolato e uova, che andrà poi adagiata in una tortiera in alluminio. Per il ripieno del dolce, invece, occorrono: latte, ricotta di pecora, burro, zucchero, chicchi di grano, uova, vaniglia, frutta candita, scorza di limone e di arancia, vanillina, cannella in polvere e acqua di fiori d’arancio. Per la variante caprese della pastiera, all’interno dell’impasto viene aggiunta anche della crema pasticcera e del limoncello, al posto dell’acqua di fiori d’arancio. Da provare! 

Viviana Vitale