All’isola è stata dedicata una guida e anche un itinerario per andare alla sua scoperta in sole 48 ore
Lo hanno chiamato il mal di Capri. E si tratta di quella sensazione di nostalgia e di quel gran desiderio di tornare, il prima possibile, per continuare a perdersi tra i vicoli e le bellezze della sua natura. Perché bastano pochissime ore per innamorarsi follemente di questa gemma del Mediterraneo. E la celebre casa editrice Lonely Planet lo ha messo nero su bianco. Alcune settimane fa è stata infatti pubblicata la prima guida in versione pocket tutta dedicata a Capri, Ischia e Procida. Poi all’isola delle sirene è stato anche dedicato il format 48 ore a… , un progetto che Lonely Planet, che diffonde guide turistiche in tutto il pianeta, ha voluto lanciare, con la collaborazione di altri media, per proporre una serie di itinerari veloci ma allo stesso tempo completi e a tratti anche insoliti.
48 ore a Capri
L’autore della guida, Luigi Farrauto, è sbarcato a Capri ed è stato travolto dalle sorprese: «Certo, due giorni a Capri non bastano per godersi le infinite meraviglie dell’isola, ma in 48 ore è possibile farsi un’idea del suo spirito popolare, della sua bellezza sofisticata e dei tanti sentieri e punti panoramici da cui vederla letteralmente da un’altra prospettiva. Ma a una condizione: Capri va vista con occhi semplici. Solo così imparerete a capirla, solo così vi racconterà i suoi segreti. Perché una cosa è certa: tornati a casa sentirete un tremendo desiderio di ritornarci; il mal di Capri esiste e va affrontato seriamente». Nell’itinerario sono consigliati i luoghi più conosciuti, come la Piazzetta, i Faraglioni, le vie delle boutique. Ma c’è anche tantissima natura, l’ambiente incontaminato. Un itinerario, quello da compiere in 48 ore, che non tralascia quasi nulla. Si parte ovviamente dal punto di arrivo, Marina Grande, dove ci si può sentire protagonisti di un «ingresso trionfale», e poi si prosegue per i Bagni di Tiberio, la Funicolare e la Piazzetta. E poi ancora i Giardini di Augusto, via Krupp, La Capannina, Marina Piccola. Non mancano i punti panoramici, come il Belvedere di Punta Cannone e quello di Tuoro, dove si possono ammirare barche che, viste da lontano, appaiono piccole quasi come insetti.
Tripudio di emozioni
I consigli di Farrauto abbracciano ogni cosa. Anche i luoghi più selvaggi e ricchi di verde, come il Parco Astarita, il Sentiero dei Fortini e il Faro di Punta Carena. E poi naturalmente Villa Lysis, Villa Jovis, il Salto di Tiberio, i Faraglioni, le meravigliose grotte, il periplo dell’isola in barca, la Scala Fenicia. «Perché Capri è molto di più di una piazzetta dove il caffè costa 6 euro e tutti sfoggiano il loro completo più chic. Al di là dei flash dei paparazzi è un’isola piena di sentieri panoramici e belvedere, che rivelano architetture magnifiche e storie di personaggi enigmatici. Preparatevi dunque a familiarizzare col gergo dei marinai, e a scoprire un’isola diversa da come sembra. Prendete la funivia che sale sul Monte Solaro, scendete verso Anacapri a piedi seguendo il sentiero tra boschi: l’immagine di Capri yacht-camicia-di-lino-e-cappello-di-paglia striderà con le caprette che dovrete schivare scendendo. Guardatevi attorno. Capri è innanzitutto poesia struggente e bellezza spregiudicata, panorami immensi e cibo buono. Gente accogliente e ricette semplici» ha scritto sempre Luigi Farrauto Repubblica.it, partner del progetto 48 ore a… di Lonely Planet. Insomma, l’invito è chiaro: partite per Capri, lasciatevi travolgere dalle sue bellezze, andate alla ricerca dei luoghi più iconici, ma spingetevi anche oltre, dove le magiche atmosfere di questa isola mediterranea vi avvolgeranno come se non volessero lasciarvi andar via.