Rainer Maria Rilke

Le rose di Rilke

Il soggiorno a Capri di Rainer Maria Rilke sfocerà ne Il Canto del mare, scritto in onore dell’isola azzurra

«Qui c’è un uomo ancora vivo che ha il cuore già morto. Si prega di non disturbare, e così pure di non toccare le rose del giardino che dorme.» Sono le parole che lo stesso Rainer Maria Rilke affigge alla porta della sua residenza nel parco di Villa Discopoli, durante il suo soggiorno sull’isola di Capri. Il poeta vi arriva il 4 dicembre 1906 – giorno del suo trentunesimo compleanno – ospite della baronessa Alice Fähndrich-Nordeck e vi rimarrà fino al maggio 1907. È reduce dalla separazione necessaria con l’amore della sua vita, la scrittrice russa Lou Andreas-Salomé, e da una burrascosa rottura (mai del tutto chiarita) con lo scultore francese Auguste Rodin, di cui era segretario a Parigi. E, come dimostra l’insegna, anche l’incontro con l’isola azzurra all’inizio è burrascoso. Troppi turisti, troppo rumore che il contemplativo damerino di Praga non sopporta, arrivando perfino a scrivere in una lettera, dopo appena una settimana dal suo arrivo: «In verità, è quasi orribile ciò che le persone qui hanno fatto di una bellissima isola Non pensiamo però a un flusso turistico simile a quello dei giorni nostri: la Capri del primo Novecento non è solo un paradiso naturale, ma un centro nevralgico dell’attività culturale e rivoluzionaria russa, un’ambiente che poco si addice all’animo del poeta. Rilke vive così isolato nel suo piccolo angolo di paradiso che è questa «casetta delle rose», dove si dedica alla traduzione dei Sonetti dal portoghese di Elizabeth Barrett Browning, con l’aiuto della stessa baronessa Fähndrich. 

La spiccata sensibilità emotiva 

Sembra una sciocchezza, ma a Rilke bastava davvero poco per essere Rilke, anche il dettaglio più insignificante. Per esempio, in una lettera scritta durante questo soggiorno caprese, il poeta boemo descrive con particolare dovizia una rosa gialla alla contessa Mary Gnessenau, sua intima amica. Petalo dopo petalo – e per quasi due pagine – ne rievoca le aliene fragranze e le delicatezze esotiche, tali per cui il fiore è trasfigurato: non è più “pieno di sé stesso” ma, quasi fosse una regina orientale dei tempi antichi, carico di profondi significati simbolici, del ricordo della donna e dell’ammirazione che l’uomo prova per il suo nobile contegno. I numerosi scambi epistolari come questo rivelano la spiccata sensibilità emotiva dell’artista – tra i massimi poeti del XX secolo – ma fanno quasi dubitare del suo carattere riservato. E infatti descrivere in breve l’uomo Rilke e le sue contraddizioni non è facile: poeta della solitudine, ma anche grande comunicatore della passione. Un bisogno di comunicare che in questo periodo sembra assopito.

Le prime settimane sull’isola passano così, senza che il poeta abbia concluso nulla. Ma seil Rilke che approda per la prima volta sull’isola di Capri si considera un uomo ancora vivo dal cuore morto, saranno proprio le atmosfere omeriche dell’inverno sull’isola e l’idilliaca semplicità dei luoghi a risvegliare la sua vena artistica. «Perché nessun paesaggio può essere più greco, nessun mare più ricco delle distese dell’antichità, della terra e del mare come mi è stato dato di vederli e viverli nelle mie passeggiate ad Anacapri.» Immerso nella natura, a Capri Rilke ritrova l’ispirazione che pensava di avere perduto: affascinato dalla ricchezza delle rose fiorite in inverno, annota le sue Improvvisazioni dell’inverno caprese e scrive alcuni componimenti poetici che confluiranno nella raccolta Neue Gedichte del 1907, tra cui Il Canto del mare in onore dell’isola azzurra, oltre che diverse immagini e simbolismi che accompagneranno il poeta nelle opere future. A fiorire in inverno non sono stati solo i fiori di Villa Discopoli, ma anche le rose di Rilke stesso, parola dopo parola, pagina dopo pagina, in un giardino che poi non si è più riaddormentato.  

Francesco di Nuzzo

Crediti fotografici:
Pasternak L.; Rilke in Moscow (1928)
Nicolas Vigier – Capri (Wikipedia)
Gerd Eichmann – Insel Capri (Wikipedia)

Fonti:
George C Schoolfield; Young Rilke and his time (2009, Camden House)
Rainer Maria Rilke, Jane Bannard Greene, M. D. Herter Norton; Letters of Rainer Maria Rilke, 1892-1910 (1969, W. W. Norton & Company)
Ralph Freedman; Life of a poet: Rainer Maria Rilke (1998, Northwestern University Press)