Il fisiologo e pittore tedesco, amico di Goethe, descrisse la cima caprese durante un suo viaggio in Italia
Lo vedi da lontano. Selvaggio e sempreverde. Emerge imponente dal mare azzurro e dall’alto sovrasta borghi, scogliere e imbarcazioni coccolate dal sole e dalle onde. Il Monte Solaro, alto 589 metri, è la cima più alta dell’isola di Capri. Uno spettacolo della natura che continua a incantare i viaggiatori provenienti da ogni angolo del mondo. Succede oggi come accadeva ieri. Basti pensare che alcune delle parole più belle da dedicare a Monte Solaro, ormai duecento anni fa, le trovò il fisiologo e pittore tedesco Carl Gustav Carus, amico di Goethe e grande amante dell’Italia, delle sue città e dei suoi paesaggi senza tempo.
Gustav e il Monte Solaro
Nato a Lipsia nel 1789, e morto a Dresda nel 1869, Carl Gustav Carus fu uno scienziato amante anche della pittura. Girò l’Italia, fino a imprimere le sue memorie nell’opera Viaggio attraverso la Germania, l’Italia e la Svizzera, pubblicato nel 1828. Ed è proprio qui che il fisiologo e pittore di paesaggi mise per iscritto le impressioni provate a Capri, al cospetto del Monte Solaro: «Come sono rigogliosi qui i versanti del monte con i cespugli di mirto, come i fichi germogliano abbondanti! Io stesso rimango ammirato da questi dintorni: un ramo di mirto in mano per spronare l’asino, una grossa arancia dolce che spunta dal gilet e pericolosissimi sentieri montani così facilmente percorribili a cavallo.»
Il Monte Solaro
Il Monte Solaro, soprannominato dagli isolani acchiappanuvole, è uno spettacolo a tutto tondo. Sia dal punto di vista paesaggistico che naturalistico. Dalla sua cima si può ammirare l’intera isola, Faraglioni compresi, e poi naturalmente i golfi di Napoli e Salerno, i profili del Vesuvio, la penisola sorrentina. La cima del monte, dove si può sorseggiare anche un drink davanti a uno dei panorami più esclusivi in assoluto, può essere raggiunta sia a piedi, attraverso i percorsi di trekking, che comodamente in seggiovia. Ricco di biodiversità e caratterizzato dalla presenza della macchia mediterranea, conta un qualcosa come 900 specie vegetali diverse: dal mirto al corbezzolo, dal ginepro al lentischio.
Dario Budroni