Odissea

Odissea, tra mito e paesaggio

Capri e le sue sirene, ma anche la Sicilia di Polifemo e il Lazio di Circe. L’Odissea di Ulisse è un Grand Tour lungo le coste d’Italia, ancora oggi attuale

Il mito aleggia ancora oggi sul mare azzurro e sulle imponenti scogliere a strapiombo. Troia era caduta. La sua astuzia le aveva inflitto il colpo di grazia. Ulisse vagava per il Mediterraneo in cerca della sua Itaca, ma prima ancora doveva imbattersi per lungo tempo in maghe, ciclopi e sirene. E sono proprio queste ultime leggendarie creature a legare il nome dell’eroe dell’Odissea a quello di Capri, identificata come la stessa isola delle sirene cantata da Omero. Secondo il mito, fu mentre navigava davanti alle coste capresi che Ulisse riuscì a resistere al loro canto ammaliante, facendosi legare all’albero della sua nave e facendosi anche tappare le orecchie, con della cera, dai suoi fedeli marinai. Se avesse ceduto, non avrebbe più fatto ritorno nella sua Itaca, dalla sua amata Penelope. Un mito sempre vivo e tra l’altro alimentato da diversi indizi, come per esempio la descrizione dell’isola fatta da Omero: la natura selvaggia e le pareti rocciose, due tratti caratteristici di questa piccola gemma del golfo napoletano. Odissea e Capri, dunque. Ma non solo. Anche in altri luoghi del sud Italia si respirano a pieni polmoni le magiche atmosfere del poema omerico. Perché Ulisse, nel suo continuo ed estenuante vagare per il Mediterraneo, dovette affrontare, e poi accecare, anche il ciclope Polifemo, che viveva in una profonda caverna, pare ai piedi dell’Etna, il vulcano che domina la Sicilia. E poi le isole Eolie, la dimora del Dio dei venti, Eolo, che ospitò lo stesso Ulisse e al quale regalò anche un otre di pelle contenente i venti contrari alla navigazione. Invece il monte Circeo, lungo la costa laziale, era la casa di quella stessa maga Circe che trasformò in porci i marinai al seguito del re di Itaca. E Scilla e Cariddi, i mostri marini terrore dei naviganti? Il mito vuole che vivessero sulle due sponde dello Stretto di Messina, da sempre considerato insidioso dagli uomini che vanno per mare. Esistono anche altri luoghi, in Italia, che in tanti identificano come le terre raccontate da Omero. Si dice che in Sardegna Ulisse abbia fatto tappa lungo le coste dell’estremo nord, nella terra dei Lestrigoni e anche nell’imponente e maestosa isola di Tavolara. Ma se le seducenti sirene stavano a Capri, un motivo ci sarà…

Dario Budroni

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