Rocco Barocco

Rocco Barocco racconta il suo incontro con Capri

A picco sui Faraglioni, la monumentale villa che lo stilista acquista 35 anni fa, è una delle più belle dell’isola

Rocco Barocco, sovrano dell’alta moda, parla dell’incanto che da subito Capri ha proiettato nella sua vita, parla della sua villa sull’isola e, con uno sguardo internazionale, accetta la sfida dell’attuale condizione: la moda e la quotidianità esigono rigore.

Da un errore, un grande amore

Lo stilista guru della moda racconta il suo incontro con Capri, svelando una storia di innamoramenti e di solitudini lenite: «Da ragazzo lavoravo a Roma e da buon napoletano il ritorno in famiglia era un importante momento di ricarica. Un anno partii stanchissimo da Roma, dove facevo lo stage, per raggiungere Ischia, lì c’erano i miei genitori coi quali passavo ogni fine settimana, ma una volta sceso dal treno a Napoli, raggiunto il porto, sbagliai battello ritrovandomi a Capri. Un incontro predestinato: era la sera della vigilia di Natale e non essendoci, come oggi, altre corse verso Ischia, fui costretto a passare le festività sull’isola.» Da un errore nasce un grande amore, quasi come se Capri avesse voluto attrarre, pretendendolo, l’uomo che nel giro di pochi anni la storia della moda decreterà come l’Ottavo Re di Roma. «Entrai in un negozio per prendere lo stretto necessario per trascorrere la notte a Capri e fui ospite della famiglia che per caso aveva ascoltato la mia disavventura.» 

L’Ottavo Re di Roma

Acclamato dalla stampa internazionale, Rocco Barocco diventerà per la capitale polo e attrattore di una certa vita convulsa, della mondanità sferzante di gossip e di avanguardie culturali. Ma sarà proprio nella splendida villa di Capri che ritroverà la necessaria concentrazione per la sua ispirazione. Nello stesso identico stile con cui tesserà rapporti di stima e di collaborazione. Nel tempo del suo sodalizio con Capri rimase letteralmente affascinato dal clima di accoglienza che trascende l’ospitalità, quel genere di inclusione empatica che i capresi da sempre sanno esprimere. «A mia volta interpretai questo calore portando nella mia dimora numerosi esponenti dello scenario internazionale, oltre che del mondo patinato di cinematografia e spettacolo, della letteratura e della politica: Laura Antonelli, Ursula Andress, Mariangela Melato, sono molto legato ai ricordi di tutti loro, ospiti straordinari ma a Roger Peyrefitte, diplomatico e scrittore del Novecento, mi lega una singolare gratitudine.»

L’amata villa e Roger Peyrefitte

E in questa sua proprietà immobiliare, enorme quanto possono sembrare sulla piccola isola i 12mila metri quadri di parco, si rivela la sontuosità della casa il cui il solo terrazzo misura 400 metri quadri; gli arredi esprimono l’allure inconfondibile di un luogo che si prefigge lo scopo, più che di ospitare, di custodire. «Non dimenticherò mai il giorno in cui ho comprato questo bene; imperversava un tempo da lupi, il che forse me l’ha reso ancor più irresistibile» – spiega lo stilista – «un orizzonte da fine del mondo: inquietante e insieme definitivo, quel clima spiegato perfettamente ne L’esule di Capri da Roger Peyrefitte. L’ho ospitato a lungo qui, in un’amicizia di cui mi ha onorato, riusciva meglio di chiunque a tratteggiare la perfezione di termini come accogliere, abitare e appartenere.»

Peyrefitte, scrittore e diplomatico francese, autore fra l’altro di Dal Vesuvio all’Etna, fu un faro per Rocco Barocco che racconta quanto la differenza d’età tra loro sapesse mutuare l’assoluta capacità di estorsione del senso profondo delle cose. «Ero letteralmente affascinato dalla sua esperienza e, oggi che ho 70 anni lo posso affermare con certezza: da lui ho imparato molto.» 

La passione per la moda

Rocco Barocco inizia diciassettenne a occuparsi di moda e ben presto, con riconoscimenti che arrivano da oltre oceano, tecnicamente inventa tutto quell’indotto che verrà poi definito pubbliche relazioni, è l’opinion leader che oggi decreta: «Sulle passerelle della vita bisogna attenersi a pochi giudizi e a molta cautela, nel mio atelier di piazza di Spagna passavano donne che sarebbero diventate internazionali, questa fissazione per l’essenza, per l’autenticità non ci abbandonava mai.» Modelle, attrici, donne dello spettacolo e della politica, da Barbara D’Urso a Alessandra Mussolini, sono molte le donne che affidandosi a lui diventano icone di uno stile preciso. «Oggi è una specie di Babilonia dove è difficile individuare la realtà, in quegli anni, Capri ne è testimone, il couturier era precisamente colui che creava un genere, individuava un’intenzione.» 

L’alta moda resta la sua grande passione, la casa d’appartenenza, la vocazione che dopo averlo consegnato allo scenario internazionale, oggi che il marchio si è industrializzato in oltre 10 licenze tra borse, calzature, profumi, kids e home design, gli conferisce l’autorità per stabilire che l’approccio debba restare invariato: ricerca e rigore. 

Adorabile più che assertivo, nel suo potere di influenzare il costume, Rocco Barocco rivela la sua straordinaria attualità suggerendo stili, più che detenendo verità «Indossate la mascherina correttamente». Poi promette che ci racconterà della sua esperienza: 45 giorni legato all’ossigeno. È Covid e, ancora una volta, è in bilico tra due Faraglioni: solitudine e paura.

Anna Maria Turra