«Se Tiberio poteva farlo, anche io posso farlo»: Churchill a Capri tra leggenda e realtà

Winston Churchill soggiornò sull’isola più volte. Fece escursioni, visitò luoghi come la Grotta Azzurra, la Certosa di San Giacomo e Villa Jovis, ma in rete non mancano gli aneddoti fantasiosi, supportati dal passaparola più che da prove storiche  

Winston Churchill, uno dei più grandi leader del XX secolo, visitò l‘isola di Capri in più occasioni. Di certo soggiornò a Punta Tragara, dove è visibile il suo nome campeggiare accanto a quello del generale Eisenhower e dell’architetto Le Corbusier nella targa commemorativa posta all’esterno di quello che durante la Seconda guerra mondiale fu sede del Comando americano e che oggi ospita il celebre hotel di lusso. 

Altrettanto vero è che, ricercando in rete sui siti di tutte le lingue, si trovano numerosi aneddoti sulle visite capresi del celebre primo ministro inglese, alcuni dei quali stupefacenti e, per amor di cronaca, va detto che purtroppo sono senza prove certe.

Partiamo dalle certezze. Negli archivi londinesi sono spuntati documenti sulla visita che il primo ministro britannico compì a Capri il 14 agosto del 1944, alla vigilia dello sbarco alleato nella baia di Saint-Tropez. E chissà se anche in quell’occasione indossava il suo celebre Panama.

Secondo svariate fonti, durante i suoi soggiorni Churchill fece numerose escursioni sull’isola, ammirando la bellezza dei paesaggi e la storia millenaria di Capri. In particolare, visitò la Grotta Azzurra, la Certosa di San Giacomo e Villa Jovis, dimora dell’imperatore Tiberio.

L’aneddoto, certo, del saluto ai marinai

Nei giorni di trattative per allentare la tensione, Churchill approfittava della vedette del comandante delle forze navali alleate che lo prelevava nel porto – dinanzi al Grand Hotel de Londres dove soggiornava a Posillipo – per portarlo a fare il bagno a Ischia e a Capri. Secondo alcuni resoconti dell’epoca in un’occasione, mentre faceva il bagno al largo di Ischia, incontrò una fila di navi con truppe alleate d’assalto e mezzi corazzati diretti in Provenza che lo riconobbero mentre era in mare. Dall’acqua il primo ministro britannico ricambiò l’affetto dei soldati facendo il segno della vittoria. Nei suoi diari sono descritti questi suoi bagni ristoratori nel Golfo, nei quali il leader britannico annotò l’incantevole Grotta Azzurra di Capri (“I thought the blue grotto wonderful” trad. “Ho trovato la grotta azzurra meravigliosa”) e la piacevole scampagnata a Ischia (“I had four baths which have done me all the good in the world” trad. “ho fatto quattro bagni che mi hanno fatto infinitamente bene”).

Davvero Churchill fu ospite di Axel Munthe?

Secondo un articolo dell’archivio online di Newsweek, pare che Churchill visitò la Villa San Michele ad Anacapri nel maggio del 1949, insieme a sua moglie Clementine e alla figlia Mary. Durante questa visita, Churchill e la sua famiglia avrebbero incontrato lo scrittore svedese Axel Munthe, che aveva acquistato la villa e l’aveva fatta restaurare con grande cura. 

Munthe e Churchill avevano entrambi un grande interesse per l’arte e la cultura. Pare quindi che Churchill apprezzò molto la bellezza della villa e del suo giardino, che definì “un paradiso terrestre”. Inoltre, durante il suo soggiorno anacaprese, Newsweek aggiunge che Churchill trascorse del tempo a dipingere paesaggi dell’isola e a scrivere, sfruttando la tranquillità e la bellezza del luogo per rilassarsi e ispirarsi. Ma sarà vero tutto ciò?

Churchill con il Panama e il sigaro

Durante la Dolce Vita degli anni Cinquanta, in rada era ancorato il panfilo “Christina O” di Onassis. Un giorno d’estate un fotografo immortalò in una celebre immagine Maria Callas e un 84 enne Winston Churchill a bordo della lussuosa imbarcazione mentre, in un’altra foto, furono ritratte la moglie Clementine che chiacchierava amabilmente con la figlia Sarah, l’attrice, sedute a un tavolino in Piazzetta. La visita di Churchill avvenne in un momento particolarmente importante della storia italiana: il Paese si stava ancora riprendendo dalle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale, ed era in corso la ricostruzione e la riorganizzazione politica e sociale. 

L’aneddoto della Grotta Azzurra: realtà o leggenda?

Uno degli aneddoti più interessanti trovati in rete riguarda proprio la visita alla Grotta Azzurra. Va detto che non ho trovato fonti certe, per cui prendetelo con le pinze. Pare che Churchill, infatti, volle entrare nella grotta anche se le condizioni atmosferiche non erano favorevoli. Nonostante le proteste del suo entourage, Churchill insistette per entrare, affermando che “se Tiberio poteva farlo, anche io posso farlo”. Churchill, noto per la sua determinazione e ostinazione, decise comunque di visitare la grotta, così chiese ai suoi accompagnatori di portarlo a nuoto all’interno della grotta, tenendo la sigaretta accesa in bocca. La sua paura era che la sigaretta si sarebbe spenta a causa dell’acqua fredda.

Churchill riuscì a raggiungere la grotta e ammirare il suo spettacolo, ma dovette poi affrontare a nuoto il ritorno in acque agitate. Questo episodio è diventato famoso perché simbolizza la personalità coraggiosa e determinata di Churchill, nonostante l’età avanzata e i rischi fisici della sua impresa.

Grotta Azzurra