Nero come la notte, bollente come il cuore di Capri, poco zuccherato come la vita. Se il caffè è un tesoro dell’isola, vanno cercati i suoi tanti custodi
«Il caffè è la poesia della vita e oltre a farvi occupare il tempo vi dà pure una certa serenità di spirito», parola di Eduardo De Filippo. Lo sanno bene anche gli isolani che hanno fatto del caffè un vero e proprio culto, da celebrare ad ogni ora del giorno. L’unica regola? Deve essere nero, bollente e poco zuccherato, servito rigorosamente in una tazzina di ceramica. A Capri il caffè diventa esperienza se “vissuto” in piazzetta. Ai piedi del campanile, seduti a uno dei tavolini del Piccolo, del Bar Caso, del Tiberio o al Gran Caffé, nel salotto del mondo: bisogna ordinarne almeno un paio, mentre si ammira lo struscio di vip e vacanzieri. Per chi cerca un caffè “con vista”, la scelta cadrà tra il Bar Alberto e il Bar Funicolare, situati alle spalle della piazzetta di Capri, con un panorama che spazia dalla collina di Anacapri fino a tutto il golfo di Napoli.
Tra quelli da non perdere per una pausa durante un giro di shopping tra le boutique della Rodeo Drive isolana c’è La Pompeiana, dove il caffè è davvero un’arte. Per chi si avventura verso le zone alte dell’isola, da provare il Caffè Manari, a pochi passi della suggestiva chiesetta di San Michele, e il Bar Jovis, situato ai piedi della residenza imperiale di Tiberio: per un break all’aroma di caffè, prima di continuare la salita verso gli scavi archeologici. Ad Anacapri, tappa fissa per gli amanti del vero espresso napoletano è lo storico Bar Ferraro, a pochi passi dalla chiesa di Santa Sofia. Qui la lettura dei giornali del mattino, accompagnata da una tazzina da caffè, accomodati sulla main street del comune di sopra è d’obbligo per turisti e habitué. È letteralmente un viaggio nella storia, invece, quello che si compie sulla terrazza del Cafè Casa Oliv, nel lussureggiante parco di Villa San Michele.
Qui, rilassarsi con un buon espresso dopo aver visitato la casa-museo di Axel Munthe, il medico svedese amico della Regina Vittoria di Svezia, è un must che, in aggiunta, offre anche una meravigliosa vista sulle isole del golfo di Napoli. Trovandosi invece al porto di Marina Grande, la scelta è triplice: un buon espresso al Molo 20 Capri o al Bar Il Gabbiano prima di partire per un giro dell’isola in gozzo, oppure una sosta al Bar Grotta Azzurra Capri, concedendosi anche una fetta di torta caprese, per una vera colazione all’isolana. In ogni caso, mai rifiutare un caffè offerto da un isolano: la pausa caffè caprese è un rituale e dire ‘no’ equivale quasi a un’offesa.
Claudia Catuogno