La Certosa di San Giacomo, il monastero più antico dell’isola, con il museo dedicato a Diefenbach
Uno dei simboli più significativi del Medioevo caprese costruito nella seconda metà del Trecento per volere del Conte Arcucci, la Certosa di San Giacomo è uno dei siti turistici più affascinanti dell’isola di Capri. Location d’eccezione per manifestazioni culturali di spessore, ospita la permanente delle opere del pittore naturalista Karl Diefenbach.
La storia
Fu costruita tra il 1371 ed il 1374 per volere del caprese Giacomo Arcucci, conte di Minervino ed Altamura, Segretario della regina Giovanna I d’Angiò dalla quale ricevette in dono i terreni per sciogliere il voto di una grazia ricevuta con la nascita di un figlio. La Certosa di San Giacomo nel corso dei secoli subì pesanti danneggiamenti e saccheggi. Nel Cinquecento, prima, e nel Settecento, poi, furono realizzati importanti interventi di restyling che ne ampliarono la struttura originale fatta di conci di tufo intonacati, tipici del Mediterraneo. Al chiostro piccolo del Trecento fu, infatti, aggiunto nel XVI secolo, il chiostro monumentale, dove corrono tutto intorno le celle dei monaci e il Quarto del Priore con l’annesso giardino di erbe aromatiche. La parte più recente della certosa caprese è rappresentata dalla canonica che si sviluppa su due piani con una torre decorata da stucchi del Settecento.
La struttura
Il chiostro grande è il nucleo centrale del complesso certosino di San Giacomo dove un tempo erano disposte le dodici abitazioni dei monaci. Archi a tutto sesto che poggiano su pilastri in pietra calcarea e volte a crociera compongono la galleria. Location ideale per concerti di musica classica ed eventi culturali, il chiostro piccolo è, invece, la più chiara testimonianza dell’origine trecentesca del complesso. Vi si accede da uno dei lati della galleria. Colonne con capitelli di età romana e bizantina sostengono le arcate che corrono intorno al piccolo spazio dominato dalla torre dell’orologio.
La chiesa
È l’edificio più alto del complesso certosino e vanta un’unica navata decorata da una serie di affreschi realizzati tra la fine del secolo XVII e l’inizio del XVIII raffiguranti santi e personaggi storici. Sette di essi portano la firma di Nicola Malinconico. Un portale in marmo accoglie i visitatori con un dipinto che ritrae la Vergine in trono con bambino tra i Santi Bruno e Giacomo, lo stesso conte Arcucci e la regina Giovanna I in preghiera, eseguito dal pittore fiorentino Niccolò di Tommaso.
Tra l’Ottocento e il Novecento
Il notevole ruolo commerciale e istituzionale della Certosa di San Giacomo ebbe uno stop nel 1807 quando fu soppressa e trasformata in una caserma e più tardi in un ospizio per invalidi. Dal 1860 divenne, invece, sede della V Compagnia di Disciplina: qui venivano condotti anarchici e militari indisciplinati. Dopo una serie di restauri, intorno al 1930 e fino alla Seconda Guerra Mondiale ospitò la biblioteca dei Canonici Regolari Lateranensi e il Liceo di Capri, che vi rimase fino a pochi anni fa. Attualmente è utilizzata per concerti, mostre, convegni ed eventi culturali.
Il Museo
All’interno della Certosa di San Giacomo è allestito il museo dedicato a Karl Diefenbach, utopista e pittore tedesco, tra i pionieri del nudismo e del movimento pacifista, che morì sull’isola nel 1913. Nell’ex refettorio hanno trovato posto una parte dei trecento dipinti realizzati dall’eccentrico Diefenbach nella sua parentesi caprese. Donata allo Stato dai suoi eredi, la collezione in mostra permanente è composta da 31 dipinti, alcune sculture in gesso e un ritratto.
Adele Fiorentino
Credit: Costantino Esposito
Per saperne di più, visita la pagina ufficiale della Certosa di San Giacomo.
Info Biglietti e Orari di Visita, li trovi qui.