Durante la presentazione del progetto Isola di Capri Green Destination Francesco Acampora di Blu Capri, ha mostrato i risultati della sua iniziativa a sostegno dell’economia circolare
Qualche settimana fa si è tenuto un appuntamento che significa molto per Isola di Capri Conservancy. Il consorzio nasce per unire le due anime di questa terra, ma c’è un punto a cui tiene molto che è la conservazione dei valori storici e naturalistici di una delle destinazioni più ambite al mondo. Per raggiungere questi risultati rimanere fermi non è più possibile. Servono azioni concrete che vadano nella direzione di una società attenta e rispettosa dell’ecosistema come mostrato in occasione di Isola di Capri Green Destination, in collaborazione con SDA Bocconi.
L’intervista a Radio 24
L’esempio di Blu Capri è stato trattato in una delle puntate di Si può fare in onda su Radio 24. Una trasmissione storica condotta da Laura Bettini che si è sempre spinta alla ricerca di storie in grado di cambiare il nostro stile di vita rispettando il Pianeta. Ed è ciò che è emerso durante la presentazione del progetto ideato da Blu Capri, che, oltre a deliziarci con i suoi prodotti al cioccolato raffinati a forma di Faraglione, ha dimostrato come ogni processo sia fondamentale nel garantire efficienza all’interno della propria azienda, come ben spiegato dal CEO Francesco Acampora in questa intervista esclusiva.
Lei ha partecipato alla ricerca pilota i cui risultati sono stati presentati oggi con la sua linea di cioccolato. Qual è stata la sua idea per riutilizzare la carta?
«Tutto è iniziato da quando abbiamo intrapreso questo percorso di sviluppo sostenibile. Un progetto nel rispetto dell’ambiente grazie al quale destiniamo il 3% del nostro fatturato per l’acquisto di Seabin, un macchinario che serve per catturare le plastiche e le microplastiche. In pratica viene posizionato nei porti e i materiali in modo da catturare gli scarti che si trovano in mare aperto. Alla luce di questo programma abbiamo voluto aggiungere questo tassello importante di economia circolare, puntando su un packaging circolare. Dopo un accordo stipulato con Comieco, il consorzio per la raccolta dei rifiuti, è partito questo lungo processo che si basa su alcuni passaggi fondamentali, dal tracciamento dei materiali di scarto che provengono da Anacapri e Capri, alla distribuzione che va verso le diverse cartiere. Una di queste, Cartesar, ha raccolto tutta questa carta da Capri in modo che possa di nuovo essere utilizzata per fini commerciali e alimentari. Da qui è subentrato un ultimo attore che ha partecipato a questa attività che è Formaperta, una cartotecnica che ha acquistato la carta da Capri e l’ha trasformata in un prodotto di ecodesign».



E così il cerchio si chiude.
«Esatto. In futuro vogliamo che inoltre tutto l’imballaggio primario e secondario venga realizzato con la carta proveniente da Capri. In questo modo se il nostro packaging viene venduto sull’isola, otteniamo finalmente il raggiungimento del nostro obiettivo secondo il concetto di prossimità. Con una riduzione di tutto ciò che concerne il trasporto e dell’emissione di anidride carbonica. Un altro aspetto importante sarà misurare concretamente i benefici per l’ambiente di questa nostra iniziativa in modo da poterla replicare in altri luoghi d’Italia e nel mondo. Un beneficio reale e tangibile per il nostro pianeta».
Perché considera fondamentale per l’isola di Capri l’economia circolare?
«Capri ha l’ambizione di diventare un ottimo esempio anche per altre isole italiane, diventando un modello virtuoso sotto l’aspetto green. Il Consorzio insieme a SDA Bocconi ha cercato di focalizzare i propri obiettivi verso un’economia green. E noi, da questo punto di vista, abbiamo dato il nostro piccolo contributo essendo un’azienda che vende i propri prodotti anche a Capri, limitando il più possibile l’impatto sull’emissioni di CO2 e ottenendo il massimo per la sostenibilità del Pianeta».
Riccardo Lo Re