Capri Art

Capri Art, la voce della libertà

Dal 16 al 18 settembre al via una serie di appuntamenti che raccontano alcuni dei grandi artisti dell’Ottocento sull’isola di Capri

Capri Art – Arte come rivendicazione di genere. Il titolo dice praticamente tutto. L’arte, non solo nell’Ottocento, è sempre stato uno strumento di libertà per un autore. Un atto d’amore. L’espressione più autentica di un mondo che cambia. Basta leggere alcuni testi o osservare dei quadri d’epoca per notare i segni di una lenta, ma effettiva, trasformazione della società. L’isola di Capri sotto questo aspetto è stato un precursore evidente di ciò che stava accadendo nella realtà, lasciando spazio ai protagonisti e ai loro sguardi, come nel caso Henry e Mary Wreford. Sono proprio loro che hanno ispirato questo ciclo di appuntamenti di Capri Art, in programma dal 16 al 18 settembre a Villa Lysis. Tre grandi appuntamenti dove saranno riportate a galla alcune delle storie più significative che hanno avuto luogo sull’isola di Capri nel corso dell’Ottocento, puntando i riflettori su alcuni artisti vittime di discriminazioni di genere. 

Capri Art

Società liquida

L’isola di Capri, da questo punto di vista, non è mai stata una terra in bianco e nero. Le sue infinite gradazioni sono state oggetto di innumerevoli studi che hanno permesso di stabilire la sua centralità nella storia moderna. A maggior ragione verso temi che oggi, fortunatamente, sono tornati al centro di una discussione serrata nel rispetto dell’identità del singolo. Questo Henry e Mary Wreford lo avevano intuito già da tempo e non ci misero molto a tradurlo in testi per i rispettivi giornali. Henry era giunto sull’isola verso la seconda metà dell’Ottocento come corrispondente del The Times, mentre Mary era stata tra le prime donne a ricoprire quel ruolo nella storia del giornalismo inglese. Il loro stile, la loro continua ricerca del particolare portarono alla luce un’Italia diversa, dove già s’intravedevano i segnali di una società anticonvenzionale e attenta al gender claim, riscoperta proprio di recente grazie all’archivio Wreford.

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Il programma

Dopo una lunga ricerca il direttore artistico di Capri Art Mauro Gioia ha creato un programma in cui si spiega quanto ancora oggi questa eredità sia presente sull’isola delle sirene, scegliendo uno dei luoghi simbolo dell’epoca: Villa Lysis, la dimora costruita per volere del barone Fersen che, ancora oggi, conserva uno stile eclettico e originale. In splendida cornice si partirà il prossimo 16 settembre con Music and Silence, il concerto che omaggia Mary Wreford sulle note di Auguste Holmès, Fanny Mendelssohn, Mél Bonis, Clémence de Grandval, Emilie Mayer, Amanda Maier e Rebecca Clark. I suoni composti da queste autrici dell’Ottocento per l’occasione saranno eseguiti dal quartetto di archi Ombra Felice di Béatrice Muthelet, Clèment Noel, Anne-Elsa Tremoulet e Jerome Le Franc.

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Il 17 settembre sarà, invece, una notte spirituale, dove il fascino dei colori intensi dell’isola di alterneranno con il pensiero libero di alcune personalità dell’epoca. Lo spettacolo Ballad of the Spirits sarà una seduta spiritica artistica dove le singole identità verranno rievocate grazie al suono e alle parole di Peter von Pohel e Marie Modiano. Un evento che si preannuncia spettacolare. A chiudere questa edizione di Capri Art – Arte come rivendicazione di genere sarà I am a phantome food, che ripercorrerà le battaglie culturali dell’attrice americana Charlotte Cushman. Una donna risoluta che, dopo aver fondato a Roma una comunità di artiste, non ha mai rinunciato ad alcune battaglie come la parità retributiva. Raccontare questa impresa è l’unico modo per sottolineare la sua importanza nella società moderna. E a farlo ci penserà l’attrice Fabrizia Sacchi, che leggerà alcune lettere e memorie accompagnate dalle melodie del Quartetto Ombra Felice. Metteteci poi la bellezza di Villa Lysis e l’emozione sarà assicurata. 

Riccardo Lo Re

Villa Lysis