Luciano Garofano

C’era una volta la vacanza a Capri…

La collezione di Luciano Garofano, giornalista e anima dell’isola, annovera centinaia tra cartoline storiche ed etichette da valigia dei grandi hotel capresi

Cartoline d’epoca, testimoni silenti di stati d’animo e sentimenti, ed etichette da viaggio, simboli dell’accoglienza caprese: fanno parte della collezione di Luciano Garofano, giornalista e custode della memoria caprese che, attraverso minuziose ed instancabili ricerche, colleziona pezzi di storia, scrive libri, lavora incessantemente e con curiosità metodica su quanto ha contribuito a creare il mito di Capri. I suoi studi – di nicchia, of course – hanno raccontato un’altra isola, quella che esula dalle classiche pagine più note. Una ricerca su tutte parte da lontano, quasi per caso, e lega l’isola delle sirene a piazza Cordusio, a Milano. «Tutto è iniziato quarant’anni fa, a due passi dal Duomo. Nel rovistare tra i banchetti del mercatino dedicato al collezionismo, mi capitarono sott’occhio alcune cartoline d’epoca di Capri. Fu un segno del destino», racconta lo scrittore isolano che, nel suo viaggio a ritroso, ha riportato alla luce oltre duemila piccole gioie di carta, come lui stesso ama definirle. Per Garofano, studioso e divulgatore, la bellezza va condivisa e mai reclusa in buio cassetto. Ecco, dunque, che le sue scoperte diventano protagoniste di libri, mostre, conferenze, che scavalcano i confini isolani in quella che identifica come “una sorta di promozione culturale di Capri”. «Di scoperte ne ho fatte tante – confessa -; le scritte che si trovano sulle cartoline sono davvero belle, veri e propri poemi, tante in lingua straniera. Ne cito una a cui sono particolarmente affezionato, riportata su una veduta di Tiberio e datata 20 maggio 1898: “Tutte le cose, che tratto tratto infiorano la nostra esistenza, sono gelosamente conservate nell’ampolla del ricordo…”, indirizzata ad una signorina di Trieste, probabilmente dal suo innamorato che si firma con un monogramma. Una poesia». Erano spesso i sentimenti romantici, infatti, il fil rouge dei messaggi affidati alle cartoline che attraversavano il mare per raggiungere i loro destinatari. «Spesso saluti, ma anche rivelazioni di sentimenti che per raggirare la rigida censura dei genitori venivano scritti sotto i francobolli». Capri, meta esclusiva e ambita dai viaggiatori tra la fine dell’Ottocento e buona parte del Novecento, ispirò una notevole produzione di cartoline, che, a distanza di decenni, restituiscono l’immagine di un’isola aristocratica e popolare insieme. Garofano, però, scopre anche un altro mondo nuovo, conservato nel suo baule dei ricordi, che è diventato il simbolo dell’accoglienza caprese: le etichette da valigia. Piccoli, raffinati capolavori d’arte grafica, coloratissimi e bizzarri, che da soli bastavano a raccontare degli avventurosi viaggi verso l’isola e dei lunghi soggiorni nei più esclusivi alberghi dell’epoca. «Le etichette erano uno status symbol da esibire, con vanità – spiega il collezionista isolano -, ma anche una storia che, in fondo, unisce Capri e l’arte di ospitare: un binomio inscindibile per gli uomini che l’hanno esercitata trasformando un’isola di pescatori e agricoltori in un’industria del turismo». Tutto questo Garofano lo racconta in un libro – che gli è valso il prestigioso premio “San Michele” nella sezione Turismo – dove fanno bella mostra le etichette, originali e d’effetto, che narrano di hotel leggendari come il Pagano, da cui partì la spedizione di Kopish e Fries alla scoperta della Grotta Azzurra, il Villa Delle Sirene e l’Eden Hotel Paradiso, o ancora Belvedere & Tre Re, Caesar Augustus e Hotel Gatto Bianco, con il micio simbolo dello storico albergo caprese e i Faraglioni a fare da sfondo. E poi l’albergo San Michele, che riporta una veduta della zona in cui sorge tuttora la struttura anacaprese, e il famoso Grand Hotel Quisisana, che vanta almeno tre esemplari diversi di etichetta da valigia. Tutte con una storia, tutte, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a creare il mito di Capri.

Claudia Catuogno

Luciano Garofano
Luciano Garofano
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