Area Marina Protetta Capri

Area Marina Protetta: pronto un «piano b»

Al centro della politica caprese, la salvaguardia del mare con l’istituzione di un parco marino a protezione e difesa dell’isola delle sirene

«L’Area Marina Protetta di Capri nasce per tutelare il mare ma oggi diventa anche una forma di contrasto alla delinquenza», esordisce così l’assessore Paola Mazzina, che tra le sue mission mette al primo posto l’istituzione di una zona protetta per l’isola delle sirene. All’indomani della vicenda che ha visto alcune località costiere della Campania al centro di una maxi-operazione che ha portato a diversi arresti per attività di pesca di frodo, Capri guarda già al futuro. «Stiamo lavorando da tempo su binari differenti per salvaguardare l’ambiente marino dell’isola di Capri» – spiega – «e ciò che è successo ieri non cambia le cose: sul piano giuridico, la nostra risposta immediata è la costituzione in giudizio della Città di Capri. Sul fronte dei controlli ribadiamo quanto sia necessario un controllo costante ed efficace del nostro mare da parte della guardia costiera e delle altre forze dell’ordine presenti sul territorio.»

Al primo posto tutela del mare e controlli 

La strada tracciata da tempo dalla Città di Capri punta ad un turismo ecosostenibile che mette al primo posto la tutela dell’ambiente e la salvaguardia del mare, garantendo ai diportisti – che siano residenti o vacanzieri – e agli addetti ai lavori, la sicurezza nella fruibilità della costa caprese. Da una parte l’istituzione dell’amp, dall’altra le operazioni di controllo del territorio che diventano indispensabili custodi dei tesori ambientali dell’isola azzurra. «L’Amp è una risposta di protezione dell’ambiente che in futuro diventerà anche un deterrente contro gli atti criminali che minano il nostro mare», sottolinea Paola Mazzina, che sta lavorando, assieme ai tecnici del Ministero dell’Ambiente, alla stesura della divisione a zone del perimetro isolano, che porterà presto ad un nuovo confronto con le categorie socio-economiche interessate e poi dritto fino all’Area Marina Protetta dell’isola di Capri. 

Il «piano b» per Marina Piccola

«Siamo al lavoro, e non da ieri» – spiega l’assessore delegato della Città di Capri – «avendo preso contezza fin da ottobre della necessità di lavorare ad un piano b che sarà pronto entro l’estate. Si tratta di una operazione transitoria e sperimentale, studiata di concerto con figure autorevoli, che hanno individuato nella baia di Marina Piccola uno dei punti sensibili e maggiormente aggrediti della costa isolana. È qui che stiamo lavorando per delimitare e fronteggiare il pericolo estivo.» Nel team al lavoro sul piano «salva Marina Piccola» rientrano anche una biologa, che collabora con l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e un giurista, che si occuperà di mettere in una botte di ferro le ordinanze che l’ente comunale dovrà emanare con il coinvolgimento della guardia costiera, per tenerle al riparo da eventuali ricorsi. Nello specifico si punta ad una sperimentazione con un piano boe più ampio che vada dai Faraglioni fino a Punta Mulo.  È questa, dunque, la ricetta per la prossima estate che vedrà Capri impegnata con particolare attenzione al rapporto tra attività turistica e natura, adottando strategie operative tali da tenere in equilibrio il rapporto tra le due entità, all’insegna dell’armonia e del rispetto per l’ambiente. 

Claudia Catuogno

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