Hotel La Minerva

Hotel La Minerva, le radici dell’isola di Capri

Antonino, Marco e Luigi Esposito si raccontano: la storia, la crescita e i ricordi più intimi di un hotel che è sempre stata la loro casa

La felicità non è una meta da raggiungere ma una casa in cui tornare. Un proverbio che si lega molto all’esperienza di Antonino, Marco e Luigi Esposito dell’Hotel La Minerva, un albergo a gestione familiare da tre generazioni il cui fascino ha contributo allo sviluppo dell’isola di Capri fino a giorni nostri. 

Sono quelle stesse radici che hanno riportato indietro i tre giovani Esposito, dopo aver intrapreso dei percorsi di studio lontani dal settore alberghiero. Alla domanda del perché di questa scelta, la risposta che arriva è di quelle più sincere, legata a un sentimento che li rende particolarmente uniti: «Capri, oltre a essere il luogo più bello da visitare, è il posto più bello in cui vivere»

Cos’ha di davvero speciale l’Hotel La Minerva? 

Forse il fatto che è stata realmente la casa dei nostri nonni, e di quella “casa” ha conservato negli anni lo spirito. La proprietà era infatti del nostro bisnonno paterno, che la aveva poi donata al nostro nonno Luigi. La famiglia di nostro nonno era di floricoltori e amanti della ceramica, mentre nostra nonna Laura era cresciuta con due genitori albergatori. I due, appena conosciuti, decisero di unire queste due passioni: quelle per i fiori e le ceramiche e la passione per l’ospitalità. La loro residenza divenne così la casa anche degli ospiti dell’isola. Da allora le cose cambiarono e la struttura lentamente cambiò sia in termini di qualità che di spazi, fino a diventare l’Hotel La Minerva che tutti noi conosciamo. 

Qual è il vostro primo ricordo di questa casa? 

Gran parte dei nostri ricordi sono legati alle esperienze con i nostri nonni. Questo era il posto dove tutti noi trascorrevamo i pranzi della domenica, che venivano fatti in un salone che è attualmente la libreria nel nostro hotel. E qui trascorrevamo le giornate nelle quali giocavamo a fare i piccoli coltivatori. Nostro nonno era un vero appassionato, curava le piante e i fiori con una passione straordinaria.

I raccolti sono sotto gli occhi di tutti. L’ultimo è stato il riconoscimento di Tripadvisor, un premio ottenuto grazie al consenso degli utenti. Come si ottiene la fiducia verso il cliente?

Forse provando ad instaurare un rapporto empatico con l’ospite. Siamo convinti infatti che un elemento imprescindibile del nostro lavoro sia l’energia da trasmettere all’ospite, oltre alla disponibilità, al senso di accoglienza e all’entusiasmo espresso dal nostro personale durante il soggiorno. Per noi un cliente è soprattutto l’ospite dell’isola e con lui proviamo a instaurare un rapporto che comprende anche una presenza costante nella struttura. Se si raggiunge questo obiettivo, non c’è comunicazione che tenga. Sono gli ospiti che vengono a trovarci a costruire la nostra brand reputation: parlano di noi e consigliano la nostra struttura in giro per il mondo.

Quanto conta la forma, dagli arredi ai colori delle stanze, a creare questa affinità con il cliente?

Tantissimo. Noi abbiamo la fortuna di avere i nostri genitori, Giovanna e Antonio, sempre coinvolti nell’hotel. Sono loro a occuparsi dell’estetica in ogni suo dettaglio, generando un bellissimo lavoro di squadra. Siamo convinti, infatti, che la soddisfazione del cliente sia il risultato di queste due componenti: la cura del dettaglio estetico e di tutto ciò che riguarda la bellezza del posto, e la cura del cliente, con la nostra presenza in ogni ora del giorno. È questa loro combinazione a restituire al cliente la sensazione di entrare nella nostra casa e di far parte della nostra famiglia, creando una totale informalità ed eliminando qualunque barriera che ci renda distanti. Per quello pensiamo che il nostro sia il lavoro più bello del mondo, perché è come se vivessimo l’energia della nostra isola attraverso le loro esperienze.

Chi è il cliente del Hotel La Minerva?

Difficile fare un identikit. La clientela è davvero varia. Fino all’anno scorso, il 90% di essa era internazionale. Nei periodi di alta stagione, da fine maggio a metà settembre, abbiamo tra l’altro quasi l’80% di clienti che prenotano da un anno all’altro e tornano l’estate successiva. Questo ci mette davanti a una sfida enorme: rinnovare quel rapporto di fiducia che si instaura ogni anno con i clienti, e allo stesso tempo diffondere il nostro nome nel mondo. 

Parlateci della ristorazione dell’hotel. Ci sono novità in vista? 

Da quest’anno, considerate anche le nuove esigenze dei vacanzieri, mettiamo a disposizione esclusiva dei nostri ospiti anche la nostra terrazza per la cena. La cena, infatti, fa parte dei momenti fondamentali per stabilire un contatto con il cliente, e proprio per questo aspetto abbiamo deciso di offrire questa nuova esperienza all’interno del nostro hotel. La nostra cucina, del resto, rispecchia molto la filosofia de La Minerva, perché prova a creare un equilibrio tra la cucina tradizionale e una ricerca accurata degli ingredienti, ponendo molta attenzione all’estetica del piatto. Le prime impressioni degli ospiti sono molto confortanti.

Quali sono i vostri grandi obiettivi futuri?

Non siamo mai contenti, convinti che c’ sempre qualcosa da migliorare. La nostra sfida è proprio questa: correggere quello che c’è da migliorare, elevare sempre la qualità dei servizi e anticipare le esigenze dei nostri clienti. Non si finisce mai di imparare, lo sappiamo molto bene. Ma ciò che più conta è saper consolidare il nostro rapporto con gli ospiti, che sapranno sempre trovare la loro casa sull’isola di Capri.

Riccardo Lo Re