Ad Agostino Saccà il Premio Capri Award Produttore Italiano dell’Anno e a Sergio Rubini il riconoscimento Filmmakerdel 2021
La strada de I Fratelli De Filippo non poteva che portare nella splendida cornice dell’isola di Capri. Qui si tiene ogni anno uno dei festival più attesi, Capri Hollywood. Una passerella che raccoglie tutto il meglio della passata stagione, in attesa di quella che si aprirà nei prossimi mesi. Pepito Produzioni ha scelto di chiudere qui dopo aver presentato fuori concorso il nuovo film di Sergio Rubini alla 16ma Festa del Cinema di Roma. Un percorso che, nonostante le problematiche legate al Covid, ha portato ottime soddisfazioni in termini di pubblico e di critiche. Dopo il galà al Teatro San Carlo di Napoli del 6 dicembre scorso, il racconto è passato per la via classica della sala. Tre giornate, il 13, 14, 15 dicembre, durante le quali il film ha sentito tutto il calore del pubblico. Prima della messa in onda su Rai 1, prevista per il 30 dicembre, un ultimo passaggio nella terra delle sirene, dove dal 26 dicembre è in corso il festival del cinema con un ricco cartellone tutto da scoprire.
Proprio durante questa 26° edizione il produttore nonché fondatore di Pepito Produzioni, Agostino Saccà, e il regista Sergio Rubini riceveranno il Premio Capri Award Produttore Italiano e Filmmaker dell’anno per questo racconto sulla famiglia icona del teatro italiano. «I Fratelli De Filippo» – commenta la produttrice Maria Grazia Saccà – «ha richiesto un grande sforzo produttivo, ma il dubbio se farlo e non farlo non c’è mai stato. Inoltre abbiamo sposato appieno la visione di Sergio Rubini di raccontare la storia di tre giovani come fossero una rock band.» Un complesso che ha composto una musica che continua ancora oggi a rivolgersi a tutti i sensi del pubblico. In questo film, inoltre, è presente un cast tecnico che ha saputo ricostruire i sontuosi Anni Venti e restituire la bellezza del loro modo di esprimersi: la fotografia di Fabio Cianchetti, la scenografia di Paola Comencini e il montaggio di Giogiò Franchini, ricamati dai costumi di scena ideati di Maurizio Millenotti. E non si è ancora arrivati al suono: a metterci mano è stato il Premio Oscar Nicola Piovani. «Il lavoro che abbiamo fatto sul set di questa imponente produzione è stato incredibile» – racconta il Produttore Italiano dell’Anno Agostino Saccà – «Alla fine il risultato è magistrale, I Fratelli de Filippo – come direbbe un grande del nostro cinema Mario Monicelli – è un filmone. Abbiamo sentito la necessità di risarcire categorie come le maestranze o gli attori che tanto hanno sofferto durante il lockdown e ci siamo riusciti, il film è bello, forte e ha ottenuto il riconoscimento che meritava dal pubblico e dalla critica.»
Sergio Rubini, Nastro d’argento e David di Donatello per suo esordio alla regia ne La stazione, non nasconde la soddisfazione nell’aver finalmente portato in scena una storia che era nel cassetto. «Con l’energia di Agostino e Maria Grazia di Pepito» – sottolinea l’autore – «siamo riusciti a girare in piena pandemia. Lo abbiamo fatto in un clima di guerra e nonostante questo, Agostino è venuto a Napoli a parlare alla troupe dando coraggio e forza a tutti noi. È stato un momento molto emozionante e importante… Questa storia mi gira in testa da quando avevo 20 anni. Un amore che parte fin da quando ero ragazzo: la storia di un cameriere che faceva tanta strada per arrivare fino alla casa degli Scarpetta. Possiamo modificare la nostra storia con il talento e la meritocrazia, c’è un futuro possibile per tutti, se si ha tenacia e abnegazione anche per chi viene dalle retrovie.»
Riccardo Lo Re
Credits: Eduardo Castaldo