Nella stazione superiore della funicolare, un pannello maiolicato racconta la storia dell’isola di Capri
Mentre attendete che l’incaricato della funicolare apra la porta consentendovi di accedere al trenino rosso che collega da quasi centoventi anni la piazzetta di Capri e il borgo marinaro, estraniatevi dal via-vai dei passeggeri e dal brusio intorno a voi: guardate alla vostra sinistra e immergetevi in millenni di storie e leggende che hanno resa celebre l’isola delle sirene.
Tante visioni in una
Nella sala d’attesa della funicolare di Capri – aperta al pubblico nel 1905 ma inaugurata solo nel 1907 dalla società Sippic – non potrete non notare Ulisse attirato dal canto delle sirene, come narrato nell’Odissea di Omero: secondo la leggenda, pare che la famosa tentazione avvenne proprio tra le onde intorno all’isola di Capri. Ben distinguibile anche la figura del saraceno a memoria delle scorrerie corsare di cui il territorio era vittima già dal IX secolo. C’è anche un omaggio a San Costanzo, il santo patrono dell’isola di Capri, raffigurato su un’imbarcazione.
Non basta uno sguardo
L’opera in ceramica misura circa sei metri di lunghezza per due e mezzo d’altezza: una scelta che chiede all’osservatore di concentrarsi per scorgere tutti i dettagli e i vari rimandi a quanto ha contribuito nel corso dei secoli al mito dell’isola di Capri.

Il capolavoro di Laboccetta
Il disegno e, quindi, l’idea è di Mario Laboccetta, nato a Napoli nel 1899 e spentosi proprio a Capri nel 1988. Di lui, artista noveau-simbolista per radici ma dalla fantasia sconfinata, non si sa moltissimo, benché grazie alle ricerche dei centri culturali dell’isola di Capri il suo prestigio stia – finalmente – vivendo una fase di riscoperta. Tuttavia, si sa che è sua – e datata 1948 – la Sirena protagonista del logo di Carthusia, il noto laboratorio di profumi. Laboccetta è stato senza dubbio meglio riconosciuto in Francia che in Italia, in quanto tra gli anni Venti e Trenta divenne un noto illustratore per riviste d’oltralpe.
Se credete che nulla venga lasciato al caso in questo mondo, potrà offrirvi più di uno spunto di riflessione il fatto che un’opera così ricca di dettagli e di rimandi storico-leggendari sia stata installata presso un luogo dove la foga e l’impazienza la fanno da padrone, come la stazione della funicolare dell’isola di Capri.
Sarà l’occasione per fare un viaggio lunghissimo appena prima di quello, decisamente più breve, per scendere al porto. Non temete di perdere il turno per ammirare il capolavoro di Mario Laboccetta: la funicolare – almeno lei – non passa una volta sola.
Michele Di Sarno