Tra i sapori dell’isola di Capri, il limoncello è sicuramente uno dei più rinomati, apprezzato da oltre cento anni dagli ospiti dell’isola azzurra
L’Isola di Capri non offre soltanto ai suoi visitatori panorami mozzafiato e splendide bellezze naturali, ma anche dei sapori unici al mondo. È questo il caso del limoncello, realizzato con un’antica ricetta a base di limoni. Custode di una tradizione che perdura nel tempo, le sue origini ancora oggi avvolte nel mistero. Quel che è certo, però, è che questo delizioso liquore dal colore del sole, preparato con i limoni degli alberi capresi, fin dai primi anni del Novecento è stato apprezzato e gustato dai tantissimi ospiti dell’isola azzurra.
Il mistero del limoncello
La provenienza e la paternità del limoncello sono contese tra tre luoghi magici della costiera amalfitana, Sorrento, Amalfi e l’isola di Capri. Trova le sue radici nelle umili case della gente comune, come quelle dei pescatori e dei contadini, che durante le fredde ore del mattino, avevano l’abitudine di bere qualche goccia di questo squisito liquore di limone. Secondo altri, invece, il limoncello era stato realizzato dai monaci certosini che, durante i loro momenti di pausa dalla preghiera, erano soliti preparare questa bevanda e offrirla ai loro visitatori.
Il limoncello artigianale dell’isola di Capri
Nonostante le origini incerte del limoncello, il legame di questo ottimo liquore artigianale con Capri è indubbio. Si narra, infatti, che questa bevanda dal sapore di limone fu prodotta per la prima volta sull’isola azzurra nei primi anni del Novecento. Si trattava di una specialità realizzata in una piccola pensione di Anacapri, gestita da Vincenza Canale, che si occupava dell’accoglienza degli ospiti e anche della cura del florido giardino con i suoi robusti alberi di aranci e limoni. All’epoca non era raro trovare tra gli ospiti della pensione figure illustri come Alfred Krupp, Axel Munthe, Ignazio Cerio o Jacques Fersen, intenti a gustare un ottimo bicchiere di limoncello, respirando la rilassante atmosfera anacaprese dopo un lauto pranzo. In poco tempo, il tradizionale liquore dal colore giallo divenne un vero e proprio simbolo dell’ospitalità e gli isolani non facevano mancare mai ai propri clienti un assaggio del limoncello, rigorosamente fatto in casa.


La ricetta del limoncello
Questo liquore artigianale è, quindi, il risultato sorprendente dell’intreccio tra la calorosa ospitalità e i tipici sapori dell’isola di Capri. Ancora oggi sono tanti gli isolani che preparano in casa il limoncello, così da omaggiare i propri ospiti con un bicchiere di questa bevanda al limone. Per preparare il limoncello, occorrono pochi e semplici ingredienti: limoni, zucchero, acqua e alcol. Innanzitutto, bisogna sbucciare i limoni così da ottenere delle scorze molto sottili che dovranno, poi, macerare nell’alcol per circa trenta giorni. Successivamente, si dovrà sciogliere lo zucchero nell’acqua, portata prima a ebollizione. Dopo aver fatto raffreddare il composto, occorre aggiungere lo sciroppo nello stesso contenitore delle scorze di limone e lasciarlo riposare per circa quaranta giorni. Così, una volta trascorso il tempo di riposo, si potrà procedere con il filtraggio del liquore attraverso l’ausilio di un colino, raccogliendo il limoncello all’interno di una bottiglia, da conservare in freezer e consumare ghiacciato nelle sere d’estate.
Viviana Vitale