Un'opera di Franco Senesi

Il ritratto di Franco Senesi

Il gallerista di Anacapri che ha trasformato l’isola da azzurra in liquida

Il ritratto dell’isola di Capri è spaventoso, non ti lascia scelta. O guardi la cartolina per essere indulgente o la strappi. Franco Senesi, gallerista di Anacapri, vent’anni fa ha deciso di strapparla. E, proprio come Lucio Fontana, non è più tornato indietro. Ha provato a guardare lo squarcio e, in tutto quel buio, ha trovato a Capri un nuovo punto di vista: l’arte contemporanea diffusa. Nel 2000 – dopo l’esperienza maturata a partire dal 1989 in una galleria d’arte milanese con sede a Capri – fonda la Franco Senesi Fine Art, poi confluita nel progetto Liquid Art System. La Capri dei limoni e delle bouganville è stata fatta a pezzi. È questo il momento in cui l’isola cambia modo di pensare. E da azzurra diventa liquida.

Franco Senesi

L’isola di Senesi

«Capri è un luogo dell’anima, diventato speciale grazie ad artisti, scrittori, poeti e pittori che, in passato, sono approdati in un borgo semplice, per poi salpare e lasciarci il mito. Amo tutti gli elementi che caratterizzano l’isola e non smettono di ispirarmi, come la natura grandiosa immortalata nelle tele di Karl Wilhelm Diefenbach. Ho un legame intimo con Capri e con il concetto di isola: un ambiente che ti toglie e ti offre tantissimo, dove è difficile essere connessi con il mondo esterno ma dove è possibile viaggiare dentro se stessi», racconta Senesi. Emozioni che non si possono descrivere ma attraversare. «Non è più questione di appartenenza o di origine. Capri è una estensione di me, nello spazio e nel tempo, delimitata dal mare. Un sentimento che cerco di condividere con la mia famiglia e con gli artisti che invito in galleria. Nei pressi di casa c’è un precipizio di 300 metri verticali, dove spesso osservo l’orizzonte» – spiega il gallerista isolano – «Riesco a sentire l’energia che sprigiona da quell’immenso gruppo roccioso e immagino che il mio umore dipenda da quei minerali. È come prendere un pezzo di Dolomiti e buttarlo in mezzo al mare. Nella mia percezione vivo su una montagna, non sull’isola che la sostiene.»

I luoghi dell’anima

Se è vero, dunque, che l’isola non può essere moderna, con Franco Senesi è diventata contemporanea. «Per me Capri è ancora quella dei pittori inglesi e tedeschi, dove perfino il blu è un colore che ricorda l’animo umano. Amo navigare nella Cala del Rio e passeggiare nella valle di Cetrella, sulla Migliara e nel parco Astarita, dove ho assistito ad una spettacolare luna piena sul mare. Ma non basta la bellezza della natura» – sottolinea Senesi – «Dobbiamo tornare ad essere un polo attrattivo culturale, richiamando di nuovo gli artisti, invitandoli a vivere sull’isola e a comunicare la nostra identità, proprio come in passato. Dobbiamo lavorare sulla produzione dei contenuti per tornare ai fasti di un tempo, prima di depauperare il nostro patrimonio.»

Le collaborazioni


Liquid Art System, dopo l’esperienza espositiva a Londra e Istanbul, si trova a Capri, Anacapri, Positano e Ravello. Collabora con artisti affermati, come Luca Pignatelli, Fabio Viale, Aron Demetz e Roberto Ferri e con talenti come Antonio Sannino, Umberto Ciceri, Giacinto Bosco e Marco Grassi, portati a livello internazionale proprio da Franco Senesi. «Oggi puntiamo sulla produzione multimediale e sulla comunicazione digitale per collegare Capri con il resto del mondo» – conclude – «in modo più semplice e innovativo, cercando di portare sull’isola gli artisti per creare connessioni con il paesaggio e con la natura. La figura del gallerista oggi non è più legata allo spazio espositivo, ma alla capacità di mettere in relazione i collezionisti e gli artisti.»

Antonello De Nicola