Il culto del santo patrono di Anacapri

Alla fine della Scala Fenicia – che in realtà è greco-romana – in territorio anacaprese sorge una deliziosa chiesetta dedicata a sant’Antonio da Padova, patrono del comune di sopra. Trasformata in cappella nel Settecento, in passato è stata utilizzata come rifugio per i marinai che tornavano dalla pesca. Un piccolo sagrato, affacciato sull’intero Golfo di Napoli e circondato da muretti che un tempo erano le sedute dei pescatori, che qui si riposavano affaticati dalla lunga salita dal borgo marinaro, accoglie i visitatori che compieranno l’antico percorso degli isolani. L’ingresso della cappella vanta un vestibolo con una caratteristica volta a botte che dà su uno spazio quadrato coperto da una volta a vela. L’immagine di Sant’Antonio è posta in una nicchia sull’altare in muratura della chiesetta, restaurata nel 1899, quando fu ingrandita, aggiungendo una piccola sagrestia. Durante i festeggiamenti del Santo Patrono, che cade ogni anno il 13 giugno, la cappella viene riaperta ai fedeli per la celebrazione della messa alle 6.30 del mattino per dodici giorni di fila.

Augusto Cattaneo

Credit:
Costantino Esposito