La collezione SS22 segna il debutto di Camille Miceli alla direzione creativa della maison. Protagonista della campagna ambientata a Capri, la supermodella Vittoria Ceretti
Il legame tra Emilio Pucci e l’isola di Capri prosegue indissolubilmente. La stilista italo francese Camille Miceli, dallo scorso settembre direttrice creativa della maison, debutta con la collezione SS22 “La Grotta Azzurra”. Si tratta di un chiaro omaggio all’isola di Capri e al sodalizio di eleganza mediterranea cominciato 75 anni fa. Ed è a Capri, luogo profondamente radicato nella storia della Emilio Pucci (oggi del gruppo LVMH) è stata ambientata la campagna. Capri, simbolo di festa, di colori, della joie de vivre e della Dolce Vita. Quale modo migliore per iniziare questo nuovo percorso? Gli scatti fotografici, realizzati dal fotografo Lachlan Bailey in diversi angoli dell’isola, catturano i coloratissimi capi del primo drop. La campagna, di cui è protagonista la top model Vittoria Ceretti, restituisce un’atmosfera estiva tipica della Dolce Vita caprese.



“La Grotta Azzurra”, collezione SS22
“Come in un viaggio” così Camille Miceli definisce il nuovo corso della Maison fiorentina. Ispirandosi a un moderno modo di essere, di vivere e muoversi, ben oltre lo stile, Miceli crea un guardaroba ultra-contemporaneo che affonda le sue radici nella storia della maison Pucci. Una collezione nomade, per tutte le stagioni e tutte le destinazioni, da mescolare e abbinare a piacimento. Le stampe iconiche di Pucci sono rielaborate in mix and match stile patchwork oppure all over in nuove dimensioni e proporzioni. Geometrico, Girandole, Marmo, Iride, Fagiano, Rombi, Dalia o Pesci, tutto rimanda alle origini della maison, con un nuovo modo di disegnarle che rispetta l’imperfezione del fatto a mano. I caftani corti o lunghi e i kimono sono realizzati in tessuti morbidi, fluidi: voile di cotone, mousseline di seta, drill, jersey stretch, spugna. Le minigonne foulard danzano, short e pantaloni giocano con i motivi a fiori XXL, le frange e i nastri sottolineano décolleté e curve. Camille Miceli trascende i confini di gender: maglioni trapuntati, set in silk twill e friulane sono proposti in versione unisex. Gioiosi anche gli accessori: cabas di paglia intrecciata o in tela di due materiali, tote bag create con foulard upcycled, orecchini oversize, sandali con zeppe altissime e colorate, cappelli foulard e infradito.


Un nuovo logo
Il dettaglio che strizza l’occhio ancora una volta alle origini della maison è il nuovo signature logo, che si ispira all’etichetta d’archivio “Capri Sport” del 1953. Due pesci intrecciati spuntano ammiccanti sulla fibbia di cinture, zeppe, zoccoli, hoodie e pullover o si trasformano in mono orecchino.
Chi è Camille Miceli
Di origine francese da parte di madre e italiana da parte di padre, Camille Miceli si è appassionata alla moda giovanissima grazie a uno stage presso Alaïa. Dopo la maturità, ha iniziato a lavorare nell’ufficio stampa di Chanel, dove è rimasta per otto anni. Nel 1997, anno che vede il debutto di Marc Jacobs nel prêt-à-porter di Louis Vuitton, è entrata nelle pubbliche relazioni della maison parigina. È stato proprio lo stilista americano uno dei primi a incoraggiarla, e così Camille ha iniziato a disegnare le linee di bijoux per la casa di moda. Dal 2014, sempre in Vuitton, Miceli ha lavorato sotto Nicolas Ghesquière come Creative Director degli accessori, ruolo che ricopre attualmente. Prima di allora, dal 2009 al 2014, è stata Direttore Creativo della Fashion Jewellery e Consulente Creativo per la pelletteria da Dior.
Sibilla Panfili


