L’autrice Stefanie Sonnentag ha presentato il 23 novembre il suo ultimo libro pubblicato da Rogiosi editore
Il pubblico presente al Gran Caffè Gambrinus di Napoli ha avuto un’occasione più unica che rara di scoprire uno dei tanti segreti dell’isola di Capri utilizzando la mente. In poco più di un istante via Chiaia 1 si è trasformata in uno dei vicoli capresi che si ramificano lungo tutto il territorio. Ed è a quel punto che diventa difficile rimanere impassibili quando Stefanie Sonnentag presenta le sue scoperte contenute nel libro Capri e la luce blu. Un percorso che tocca le tappe principali della storia dell’isola sotto ogni aspetto: culturale e turistico. Pensando infatti a questa terra era infatti inevitabile che questi due elementi in un modo o nell’altro si legassero secondo le rigide leggi del mito di Capri. Stefanie Sonnentag ha scelto infatti di raccontarlo usando una chiave di lettura originale e di straordinaria attualità, come se la linea del tempo fosse circolare.
Il passato e il presente sono di fatto sullo stesso piano, legati da un unico spazio che in questo caso è rappresentato dalla Grotta azzurra riscoperta nel 1826 dopo il viaggio di August Kopisch. Stefanie Sonnentag sceglie di aprire un varco condividendo la sua ricerca sopraffine con i lettori che possono incontrare alcuni dei personaggi indiscussi dell’isola delle sirene. Nell’intervista che ci ha concesso tempo fa svelava quanto sia stato importante, per esempio, la figura di Marie Curie nella realizzazione di questo volume. Una donna che, oltre a essere stata due volte Premio Nobel per la fisica e la chimica, si è calata nel ruolo di musa ispiratrice con la sua storia. Dopo il lungo tour in Italia ospitata da alcuni grandi intellettuali dell’epoca, scelse a un certo punto di assistere di persona a quello spettacolo di luci e colori che si creava all’interno della Grotta azzurra. Un episodio che influirà sulla decisone del titolo del libro. Un testo che davvero è un piacere sfogliare essendo l’isola da sempre un grande libro aperto in cerca di un narratore.
Riccardo Lo Re