Imperatore Augusto

La preistoria nell’isola paradiso

Utensili e scheletri di orsi e mammut: nel corso dei secoli a Capri sono stati ritrovati reperti di origine antichissima. Tra i tanti appassionati anche l’imperatore Augusto

La storia è nelle sue radici. Si perde nei millenni, plasma la sua cultura, dà forma alle sue costruzioni. L’isola di Capri è natura mozzafiato. Ma è anche un crocevia di popoli e giganti del passato. Dai Greci ai Romani, da Augusto a Pablo Neruda. C’è poi un altro aspetto che rende questa stupenda isola mediterranea ancora più affascinante: la preistoria. La terra e le grotte di Capri hanno infatti custodito per lunghi millenni straordinari e preziosi reperti che, nel corso degli anni, sono stati man mano scoperti, studiati ed esposti. Pezzi di un passato molto antico che, anche in questo caso, fanno di Capri un luogo davvero unico nel suo genere.

Preistoria a Capri

Gli studiosi, a Capri, si sono da sempre sbizzarriti. «In Campania le fasi più antiche del Paleolitico sono note solo nell’isola di Capri e a Marina di Camerota. In entrambe le località sono presenti manufatti tipici del Paleolitico inferiore, con bifacciali ricavati da schegge e da ciottoli» si legge nel sito del Centro Caprense, museo che custodisce numerosi e importanti reperti, raccolti dal fondatore Ignazio Cerio, pioniere delle ricerche nell’isola. A Capri, dunque, furono ritrovate pietre scheggiate utilizzate come utensili, risalenti anche al Neolitico. E poi ancora vasellame, altri utensili di uso quotidiano, collane di conchiglie e anche «ciottoli dipinti con raffigurazioni sacre e finalità rituali». Tutti ritrovamenti messi a segno in più punti dell’isola, come per esempio nella famosa Grotta delle Felci, considerata uno dei siti archeologici più importanti della Campania, e in altre località come Le Parate, Campitello e Grotta del Pisco. Tra i tanti ritrovamenti eccezionali anche gli scheletri, sia umani che animali. I pezzi forti sono senza dubbio i resti di mammut, pantera, rinoceronte, orso e ippopotamo, molti dei quali ritrovati durante i lavori per l’ampliamento dell’Hotel Quisisana. Tanti dei reperti scoperti negli anni nella terra e nelle grotte di Capri si trovano oggi nel Centro Caprense Ignazio Cerio e anche nel Museo di Antropologia di Napoli.

Augusto e la preistoria

Non è stato soltanto l’uomo moderno e contemporaneo a occuparsi di preistoria. Anche ai tempi dei Romani, infatti, i frequentatori di Capri erano rimasti affascinanti dall’antichissimo passato dell’isola. Uno su tutti l’imperatore Augusto, che fece della stupenda isola campana una sua meta privilegiata, mentre Tiberio, il suo successore, ci trasferì addirittura la corte imperiale. Lo storico Svetonio, per esempio, aveva parlato del grande interesse dimostrato dallo stesso Augusto nei confronti della preistoria di Capri, tanto da voler esporre i ritrovamenti, in particolare i resti di antichi animali, tra le mura della sua lussuosa residenza sull’isola.

Dario Budroni