maradona capri

Maradona, quella breve incursione a Capri

Prima di essere presentato allo Stadio San Paolo, Diego Armando Maradona fa tappa sull’isola di Capri, accolto dai tifosi del Napoli in festa

Ci sono simboli che riescono a cambiare il significato delle cose. Prendiamo come esempio il calcio, uno sport di squadra che in certi paesi rappresenta un vero e proprio rituale. La partita della domenica, il match infrasettimanale delle grandi competizioni europee. Che sia allo stadio o davanti alla televisione non è mai un’esperienza solitaria. C’è sempre qualcuno accanto a te, pronto a condividere gioie e dolori fino al fischio finale. Eppure a Napoli c’è stata una partita che è entrata nel cuore più di ogni altra. Una di quelle speciali, visto che degli avversari non c’era neanche l’ombra. La città attendeva col fiato sospeso l’arrivo di Maradona, un giocatore con una qualità tecnica indiscutibile, visto quello che aveva dimostrato a Barcellona prima di sbarcare nel capoluogo partenopeo. Ma di questo calciatore colpirà soprattutto quel tocco di follia che lo rendeva imprevedibile, riuscendo persino a rendere valido ciò che non lo è per regolamento, come un gol di mano contro gli avversari inglesi. 

maradona

La breve avventura a Capri

Su questo secondo punto, si era già fatto notare una volta atterrato a Napoli. Lo riporta per filo e per segno un articolo del Corriere della Sera dell’epoca che, in un’unica pagina, cercava di tradurre a parole un’immagine che rimarrà nella storia del calcio, e non solo. Diego Armando Maradona quel mercoledì doveva raggiungere Ischia, ma il motoscafo ad un certo punto cambiò rotta, dirigendosi sull’isola di Capri. Lì si doveva trovare con l’allora presidente del Napoli, Corrado Ferlaino. La scelta era inizialmente ricaduta sul ristorante La Capannina che, in quell’occasione, era chiuso per riposo settimanale. L’unico imprevisto gestibile di quella serata di straordinaria follia. Il primo grande errore per non farsi notare fu quello di attraversare la piazzetta di Capri. L’isola sa come accogliere i vip da tutto il mondo, ma nel caso di Maradona fu qualcosa di inaspettato. La gente iniziò a riconoscerlo e si generò un effetto domino che arrivò fino al Grand Hotel Quisisana. Le persone aumentarono a dismisura, pronti a seguire l’idolo. E pensare che Maradona voleva visitarla in una notte. Ma in quel lungo contropiede che lo portò davanti a Capri non aveva valutato bene le misure. Di fronte si trovò il tifo più caloroso dell’intera Serie A, che già lo vedeva come un mito e Capri fu solo un primo assaggio di questo amore. E a questo punto, perché non provare le prelibatezze offerte dalla cucina dell’hotel? Maradona, come riporta il Corriere, scelse del prosciutto e melone per antipasto, tortellini alla panna e chateaubriand con contorno di patate. Dopodiché, quando le acque si calmarono, verso le quattro di notte si precipitò immediatamente al porto per partire alla volta di Napoli, la sua seconda casa.

maradona

Da qui, la storia

Il resto è ormai diventato storia. Il 5 luglio del 1985 al San Paolo andava in scena la prima di Diego Armando Maradona, uno che da solo riusciva a attraversare l’intera metà campo lasciando la difesa in ginocchio. Le sue gesta da solista erano qualcosa di unico, e averlo a Napoli significava molto. Voleva dire avere un grande campione in squadra e una chance per raggiungere la vetta del calcio italiano, dominata all’epoca dalle milanesi e dalla Juventus. Ci sono fior fior di documentari che raccontano quel momento, come quelle di Asif Kapadia Diego Maradona, o della versione rivoluzionaria Maradona by Kusturica, dove anche il regista Palma d’Oro entra in campo dialogando con il Pibe de oro, approfondendo il lato umano e politico di questo calciatore divenuto l’icona di un’intera generazione.

Riccardo Lo Re