Conosciuta grazie a Elsa Martinelli, lo stilista ospitò la celebre indossatrice a lungo nella sua villa sull’isola di Capri
Rocco Barocco racconta la modella Bettina Graziani a lungo ospitata dallo stilista nella sua villa a Capri, conosciuta grazie all’amica comune: Elsa Martinelli.
Non aveva di certo un temperamento facile Elsa Martinelli ma con l’Ottavo re di Roma, come viene definito Rocco Barocco, si divertiva parecchio. Spesso ospite, nelle lunghe estati glamour, della villa del grande stilista, un giorno lei gli presenta Bettina Graziani. È una visione di mirabile bellezza.
«Bettina Graziani l’ho conosciuta tramite Elsa Martinelli, – dice Rocco Barocco – Elsa non aveva certo un temperamento facile ma con Bettina sembrava molto a suo agio. La Martinelli è un’amica cara che ha lavorato con John Wayne. L’ho vestita per 40 anni e posso dire che conosceva quell’eleganza rara di chi con abilità si muove tra relazioni importanti. Altolocata e molto, molto determinata fu lei un giorno a portarmi un’ospite straordinaria. Bettina mi colpì immediatamente per quella sua vena di malinconica riservatezza. Per la classe quieta, la sicurezza dei suoi gesti. Le donne che calcano ogni sfilata conservano i loro temperamenti diversi anche una volta scese dalle passerelle…»
Rocco Barocco, che delle vicende al femminile è attento osservatore, di Bettina Graziani custodisce un ricordo la cui nitida intensità lo porta a una sorta di accostamento alla vicenda umana della principessa Soraya.
«Quando poi Bettina è venuta a Roma con Elsa, l’ho vestita. Non credo nell’abito abito che svela i segreti, e lei era una di quelle mannequin che questo sembrava averlo chiarissimo in mente – spiega Rocco Barocco – Non faccio più il su misura da tempo perché ormai il mio interesse è altrove, non mi interessa più ormai, io guardo il vestito: quando tu hai una donna davanti tieni d’occhio l’armatura e, anche se tra una prova e l’altra alcune di loro sono davvero in grado di svelare la loro vita in poche, semplici pennellate, questo non era il caso di Bettina. Lei chiudeva. Si astraeva da sé. Perché l’abito non toglie né aggiunge granché al temperamento di una donna, eppure molto può sull’ispirazione collettiva, sul successo e sulla ricaduta sul pubblico di una creazione, sulla capacità di veicolare nel tempo l’intenzione dello stilista. In questo senso posso dire che il mio intesse è vedere che qualcosa non cambi rotta rispetto alla direzione che ho inteso dare alla mia opera. Quando vestivo Bettina Graziani era per me l’esperienza di vestire il corpo della donna, ma di più era quella di lasciarsi indossare da quella sua maestria. Lei che ha sfilato per i grandi sarti francesi, ha conosciuto l’alta moda dagli albori ai fasti e ne ha assimilato la portata, consegna con la sua internazionalità una gratifica all’uomo che quest’abito l’ha pensato».
Dai discorsi, e molto anche dai silenzi, dagli interscambi nelle stanze a Capri, si narra una vicenda che nel tempo sembra diventare leggenda.
Si capiva come Bettina Graziani si sentisse dama bianca, esattamente come l’amante di Fauso Coppi costretta a vivere al riparo, nel nascondimento imposto in quei tempi dalle convenzioni sociali. Ancor più significative in questo caso per questioni culturali poiché, trattandosi di un compagno come l’Aga Khan, leader indiscusso di comunità a fortissima connotazione religiosa, si scontrava con questioni culturali di un’Arabia profondamente diversa dall’attuale, con risvolti e dogmi che rendevano auspicabile la non ufficializzazione di quel loro profondo legame.
Tuta da jogging, in forma perfetta, Bettina Graziani nei suoi allenamenti quotidiani si aggirava nella zona di Pizzolungo, poi a spasso per tutta Capri ne assaporava la vivacità culturale e, nell’ospitalità che i residenti sanno riservare a vip e comuni turisti, era sempre a suo agio esprimendo la sua intrigante, composta personalità.
«Misurata nei modi, molta frutta, Bettina non era solita consumare grandi quantità di cibo, da quando si è messa con l’Aga Khan rinuncia a sfilare – racconta il couturier – Anche se non l’ha mai dichiarato apertamente nei nostri discorsi, comunque lei aveva scelto di stare dietro al sipario. Tutti sapevano che la loro relazione esisteva anche se mai formalizzata. Non cedeva a commenti e di questo suo legame sentimentale, anche con Elsa ne parlava pochissimo.»
Poco o niente trapela dallo stilista sulla storia d’amore che ha riempito intere pagine di gossip, tra paparazzi arrembanti e luoghi da sogno; accettando un amore maiuscolo, incline al riserbo, Bettina Graziani copriva di silenzi la sua storia come una creatura da proteggere.
«Resta il mistero di una relazione che meritava di diventare un matrimonio, chissà forse non lo è diventata per mancanza di tempo o forse per ragioni religiose… – azzarda lo stilista – Comunque sia Bettina Graziani era una donna risolta, mai ha espresso risentimento, sempre con quella sua aura incantevole. Si distingueva mirabilmente a Capri, tra milioni di persone. Era una donna amata.»
Come Marylin Bettina è attraversata da una sensualità che più che dettata appare derivata dalle turbolenze della vita, diventa moglie di Benno Graziani, il reporter leggendario per il quale si trasferisce a Juan-les-Pins. Ma il matrimonio è breve, Bettina divorzia e comincia una relazione con l’americano Peter Viertel, seguito dall’editore Guy Schoeller, per poi vivere a lungo, senza però mai sposarsi, con il principe Ali Khan, che aveva divorziato da Rita Hayworth.
«Ho da poco ceduto a una nuova tentazione: l’acquisto di una residenza tra Sperlonga e Formia, la adoro e credo che si abbinerebbe perfettamente a quel garbo senza tempo che sapeva agire Bettina; – confida Rocco Barocco – in aprile e in settembre, lontana dai fasti estivi questa abitazione voglio che diventi il centro di accadimenti intimi tra vite e persone. Un luogo dove si intrecciano chiacchere e vicende, sai di quelli dove ci si accinge a procedere?»
Esattamente come nella sua villa di Capri, un’oasi di incontri cruciali circondata da glamour e da 12 mila metri quadrati di parco; ora, scomposta dall’uragano notturno che ne ha devastato la dépendance, resta l’immutato fulcro di bellezza e il serbatoio di emozioni di cui a lungo l’isola si è pregiata. L’ottavo Re spiega che Elsa conosce Bettina nei lunghi soggiorno tra Parigi e Capri. Eccezionale, e con uno stile da vendere, l’attrice ha da subito un’affinità con la Graziani modella e donna. Non le sfugge quel suo modo singolare di vestire il ruolo dell’interprete senza frontiere, super invitata dal mondo intero e in grado, forse per via di un’unione che non si può troppo sbandierare, di portare con disinvoltura anche il velo di riservatezza e mistero.
Compagna stabile dell’Aga Khan padre, per il quale nel 1955 abbandonò la carriera di modella, Bettina Graziani abitando una tra le più raccontate storie d’amore, dalla Costa Smeralda trova posto nelle narrazioni fantastiche oltre che nella villa deliziosa a Liscia di Vacca, nella dimora di Capri dove Rocco Barocco ospita il mondo patinato di cinematografia e spettacolo, letteratura e politica. Da Laura Antonelli, Ursula Andress, Mariangela Melato; sono davvero molti i ricordi e gli ospiti straordinari come Roger Peyrefitte, lo scrittore che a Rocco Barocco ha consegnato fiducia, esperienza e il prestigio di un’amicizia fraterna. «Ricordo Bettina Graziani sul punto di essere al massimo, quando a metà corsa è come se un incidente l’avesse travolta – confida Rocco Barocco – e, nel pieno della felicità, è come se qualcosa si fosse inceppato, secondo me rimane una donna spezzata perché il suo Aga Kahn muore troppo presto».
Anna Maria Turra