Dalla Costiera Amalfitana alla chiesa di San Michele ad Anacapri, le ceramiche Francesco De Maio, parlano di tradizione, design e passione, nel segno dell’armonia e della creatività mediterranea
Quella della ceramica è una storia antica d’arte e di mani, a Vietri sul Mare lo sanno bene. In questo piccolo angolo di paradiso, dal Quattrocento si producono alcune tra le maioliche più belle della Costiera Amalfitana, frutto di un patrimonio storico e culturale rimasto intatto fino a oggi. La storia che raccontano le ceramiche Francesco De Maio è forse più recente, ma è scritta con la stessa passione e sulla scia di una tradizione artigianale che da più di sei secoli ha reso grandi le ceramiche di Vietri. Con un omaggio ad Anacapri. Come? Un attimo di pazienza…
Dal 1963 le maioliche Francesco De Maio proseguono la tradizione vietrese con la loro produzione totalmente artigianale, che unisce alla storia della famiglia De Maio-Cassetta il gusto del territorio e un senso unico per l’innovazione. Le ceramiche che sono prodotte seguono le antiche lavorazioni dei maestri decoratori, sempre mantenendo un occhio alle nuove tendenze e integrando nelle tradizionali decorazioni dell’arte mediterranea un tocco moderno. Così ogni maiolica è un’opera unica, decorata a mano pezzo per pezzo sullo smalto Bianco Vietri ancora crudo, con motivi floreali e contrasti cromatici che rendono la ceramica viva e brillante.
Una storia di cultura e made in Italy che nel tempo si è fregiata anche della collaborazione di nomi prestigiosi, come quello dell’artista e designer milanese Alessandro Mendini, che nel 2018 ha firmato per Francesco De Maio la collezione di maioliche Puntini. La collezione è ispirata all’opera “Pointillisme”, che lo stesso Mendini ha ideato ispirandosi alla pavimentazione della chiesa di San Michele ad Anacapri. L’opera è costituita da una parete di piastrelle policrome e ricoperte di una serie di puntini che reinterpretano – in perfetto stile mendiniano – le armonie mediterranee delle maioliche di Vietri. Presentata per la prima volta in occasione dell’edizione 2018 del Festival del Paesaggio di Capri, dal 2020 la parete è entrata a far parte della collezione del Museo Madre di Napoli. Il riconoscimento del design, eleganza ed autorialità che dal ‘63 hanno contraddistinto quasi sessant’anni di storia della ceramica, sempre con al primo posto l’arte che solo la creatività italiana può raccontare.
Francesco di Nuzzo