Tornano in auge l’industria pesante e i servizi finanziari ora che la pandemia in Italia sembra messa a bada dai vaccini
L’industria pesante e i servizi finanziari tornano in auge ora che la pandemia in Italia sembra messa a bada da vaccini (variante Delta permettendo). Così a Piazza Affari si capisce perché i titoli di questi due settori sembrano aver messo il turbo nei primi sei mesi del 2021. D’altronde l’industria, con i decessi e i contagi in remissione (almeno fino a poche settimane fa), è tornata a produrre e gli italiani sono tornati a investire il proprio gruzzolo.
Ed così ecco che in Borsa ci sono titoli che hanno registrato rendimenti a doppia cifra negli ultimi mesi, particolarmente in particolare nel settore bancario. Al primo posto c’è Banco Bpm, banca da mesi al centro del risiko bancario italiano. In sei mesi la banca di Piazza Meda è cresciuta di oltre il 50%, merito di alcune indiscrezioni che la danno in sposa alla ligure Banca Carige. Secondo quanto riportato da Milano Finanza, il Fitd – azionista di controllo della banca ligure con una quota dell’80% – starebbe valutando di posticipare l’uscita dal capitale, vista la difficoltà ad di arrivare luglio alla definizione di offerte non vincolanti per Banca Carige. L’interesse intorno all’operazione ha, dunque, fatto salire le quotazioni.
In seconda posizione c’è, poi, Stellantis, l’ex Fca che si è di recente unita con Peugeot. Il gruppo guidato da Carlos Tavares starebbe attraversando una revisione della sua catena di approvvigionamento di componenti. Se negli ultimi 20 anni il gruppo ha esternalizzato la fattura di pezzi, immobilizzando, preservando capitali e costringendo i fornitori a fare ingenti investimenti, ora si tornerebbe indietro: riportare all’interno la lavorazione di alcune componenti di valore – ove possibile – con l’obiettivo di abbattere i costi, ma anche aumentare l’occupazione dei propri addetti, abbassando le ore di cassa integrazione. Grazie a questa iniziativa, gli investitori hanno inziato iniziato a comprare titoli del gruppo facendolo salire del 40% da inizio 2021.
In terza posizione, tra i migliori titoli del Ftse Mib, il listino milanese, troviamo Tenaris. In questo caso i risparmiatori devono essersi fatti invogliare dalle notizie positive diffuse dall’ad e vicepresidente Michele Della Briotta secondo cui, dopo mesi difficili, «per il 2021 prevediamo un miglioramento, nonostante le incertezze dello scenario. Sarà un anno di recupero, mentre ci aspettiamo nel 2022 una vera ripresa».
In questo caso il titolo è salito in sei mesi del 39,5%. Ma sono tanti i titoli cresciuti a doppia cifra. È il caso ad esempio di Cnh Industrial, azienda del gruppo Stellantis che si occupa di macchine agircole agricole, in salita del 35,5%. Nel settore dei titoli finanziari hanno fatto bene Poste Italiane (+34,5%), Banca Generali (+32,12%), A2A (+32,1%), Unicredit (+31%), Mediobanca (+30,8%) e Bper Banca (+23,9%). Guardando ai peggiori, anche se sono decisamente meno rispetto ai migliori, è Ferrari a guadagnarsi la maglia nera del Ftse Mib, con una performance semestrale negativa del 7,8%. Male anche Saipem, Diasorin Enel e Inwit che hanno fatto registrare un calo rispettivo del 7,4%, del 6,1, del 5,3 e del 4,1%.
Gianluca Baldini