È considerato il principale percorso turistico-escursionistico dell’Isola Azzurra, facilmente percorribile da tutti
Davanti al Golfo di Napoli, si alza dalle acque l’isola di Capri. Capri è sinonimo di viaggi, vacanze, ma è anche molto di più: è un’isola da scoprire a piedi e magari nei mesi meno affollati.
Questo è considerato il principale percorso turistico-escursionistico dell’isola; è quello che, quando il turista è appena arrivato nella Piazzetta di Capri, chiede ai capresi come fare per percorrerlo.
Il percorso
Dalla Piazzetta si procede spostandosi gradualmente verso il caseggiato di Capri che si estende verso la parte orientale dell’isola. Superato il Municipio, camminando in lieve salita attraverso vicoli silenziosi, dove le pareti delle abitazioni sembrano quasi toccarsi, poco alla volta si lascia il mondano centro rumoroso fino ad addentrarsi in un paesaggio dominato dai muretti di recinzione in pietra a secco, passando accanto ai giardini abbelliti dai particolari pergolati fioriti. Piastrelle in ceramica caratterizzano quasi tutti gli ingressi delle case private e, mentre gli scorci cominciano ad aprirsi lungo livelli sfalsati tra macchie verdi e l’intenso azzurro che unisce cielo e mare, dai tetti delle volte a botte delle case emergono le splendide e inconsuete forme dei suggestivi “comignoli” di Capri, particolari canne fumarie insolitamente decorate.
Giunti alla biforcazione della “Croce” con via Matermania, si prende a salire sulla sinistra imboccando la rampa di via Tiberio. Subito a destra compare la chiesetta di San Michele Arcangelo (sec. XV) , dalle particolari forme a volta, completamente circondata da aiuole sistemate su più livelli. Si cammina ancora in salita sfiorando giardini terrazzati di ville splendide.
Oltrepassate le case di Mongiardino e Moneta, l’asse viario principale – sfiorato a destra da una pineta – si giunge alla parte estrema nord-orientale dell’isola, la località Lo Capo, proprio sotto alla rupe dove si erge quella che un tempo fu una delle dodici ville capresi dell’imperatore Tiberio.
Qui una balconata lascia scorrere lo sguardo su panorami mozzafiato con strapiombi e profondi precipizi – il “Salto di Tiberio” – a picco su un mare, i cui fondali assumono molteplici tonalità d’azzurro.
A destra la biglietteria d’ingresso all’area archeologica, a sinistra compare la scala che permette l’accesso alla poderosa struttura della domus romana. Palazzo di Tiberio – conosciuto anche come Villa Jovis – fu la residenza dell’imperatore romano che qui trascorse molti anni della sua vita.
Per un articolato sistema di rampe, cunicoli, cisterne, gallerie, vasche e camminamenti la visita alla villa trova il suo culmine in cima alla Cappella di Santa Maria del Soccorso (335 m) da cui si gode un panorama di incredibili bellezze paesaggistiche che spaziano dal golfo dominato dal Vesuvio alla Penisola Sorrentina col “Promontorio Ateneo” di Punta Campanella.
Sibilla Panfili