In giro per grotte

La Grotta Azzurra resta la regina ma l’isola di Capri offre diverse opzioni che vi lasceranno senza fiato

La più famosa è – senza ombra di dubbio – la Grotta Azzurra, la “doppia” è quella Bianca e la più rossa è quella del corallo. Ma andiamo per ordine. La prima tappa da fare, partendo dal porto di Marina Grande, dopo aver salutato lo scugnizzo di Lo Capo, è alla Grotta Bianca. Qui lo stupore è duplice: la grotta deve il nome al colore delle sue candide rocce, ha una dimensione di circa 30 metri e all’interno è divisa in due parti collegate da un canale artificiale nella roccia. Tra stalattiti e stalagmiti, uno in particolare, situato nella parte superiore dell’antro che può essere raggiunta attraverso una piccola scaletta scavata nella roccia, ricorda la sagoma di una madonna. È qui al «piano superiore» che la grotta prende il nome di Meravigliosa.

La Grotta Verde

È poco conosciuta ma non per questo meno suggestiva. La Grotta Verde, oltre ad essere facilmente accessibile, è una delle soste obbligate per chi visita Capri dal mare. Qui l’acqua assume un colore verde smeraldo che vi conquisterà: impossibile resistere ad un tuffo e un po’ di snorkeling ammirando il fondale sabbioso e i piccoli banchi di pesciolini che nuoteranno con voi.

La Grotta Azzurra

La più gettonata e famosa nel mondo resta sempre la Grotta Azzurra, il museo en plein air di Anacapri scoperto dal pittore tedesco August Kopisch e oggi gestito dalla Direzione Regionale Musei Campania. È l’unica delle grotte capresi ad essere considerata museo e accessibile – dopo aver acquistato il ticket di ingresso presso una biglietteria galleggiante – in una barchetta a remi guidata da un battelliere che, se siete fortunati, intonerà alcuni dei pezzi più belli del panorama musicale partenopeo per allietare la vostra visita del »duomo azzurro».

…e le altre

Alle più blasonate si aggiungono la Grotta Rossa o del Corallo, che deve il nome ai pomodori di mare e al corallino caprese purpureo; la Grotta della Ricotta e quella del Bue Marino, che emette un suono simile ad un muggito quando il mare si apre un varco al suo interno; la Grotta dei Marinai, poco distante dai Faraglioni, rifugio dei pescatori; la Grotta dello Champagne, che riproduce lo spruzzo di una bottiglia appena stappata, e la Grotta dei Santi, dove, credenza popolare, vuole siano stati modellati dal mare i volti di figure religiose.

Come e quando

Il modo migliore per ammirare le grotte capresi, ovviamente, è quello di concedersi un tour dal mare. Le opzioni sono molteplici ma se avete poco tempo vi consigliamo di affidarvi agli esperti Motoscafisti di Capri. A bordo di comode lance vi porteranno in giro per il mare caprese alla scoperta di ogni antro, fornendovi informazioni – anche in lingua straniera – e i segreti che solo un marinaio isolano doc può conoscere. Chi, invece, ha scelto di soggiornare sull’isola può regalarsi un giro in barca privato, decidendo quando tempo trascorrere in gozzo o motoscafo per visitare le grotte e le cale che costellano l’isola di Capri. E per implementare ancora di più l’esperienza, chiedete l’aiuto di una guida esperta e le grotte capresi non avranno più segreti per voi.

Augusto Cattaneo