Nel 1535 l’ammiraglio ottomano mise a ferro e fuoco anche l’isola di Capri. Nel territorio di Anacapri c’è un castello che porta il suo nome
Le navi si avvicinano minacciose alla costa. Le grida di battaglia riecheggiano spaventose sulle onde del mare. La popolazione piomba nel terrore. Centinaia di corsari conquistano la terraferma e distruggono tutto ciò che trovano lungo il loro cammino. Uccidono e saccheggiano. Sono anni di grande paura per chi vive lungo le coste del Mediterraneo. Tutta colpa dei corsari ottomani, che mettono a ferro e fuoco porti, isole e città sul mare. È successo un po’ dappertutto. E quindi anche a Capri, come quella volta che il corsaro Khair-ad-Din, detto Barbarossa, si presentò sull’isola alla testa di decine di poderose navi.

Il Castello Barbarossa
L’incursione di Barbarossa, nato nel 1478 e morto nel 1546, corsaro e ammiraglio ottomano, fu particolarmente violenta. E, tra l’altro, non fu neanche l’unica da queste parti. Sotto il peso della violenza corsara finirono schiacciate numerose città e località di mare, dalle coste della Campania e del Lazio fino alle Baleari passando per la Sardegna. Brutte storie che nell’isola di Capri si raccontano ancora oggi. Basti pensare che nel territorio comunale di Anacapri c’è una fortezza che si chiama proprio Castello Barbarossa . Ovviamente la struttura non fu costruita dal corsaro ottomano, ma porta questo nome perché nell’estate del 1535 fu proprio lui a espugnarla. Il castello, che si trova a 412 metri sul livello del mare, su un fianco del Monte Solaro, venne costruito per scopi di controllo e difensivi dal Ducato indipendente di Amalfi, con tutta probabilità alla fine del nono secolo. Parecchi anni dopo, nella prima metà del sedicesimo secolo, il castello finì invece nel mirino del corsaro Barbarossa, che alla fine lo distrusse e lo incendiò. Oggi del castello rimangono solo alcuni ruderi, tra cui le torri e il muraglione difensivo. La struttura fu di proprietà del medico svedese Axel Munthe, dal 1898. Dal dopoguerra è invece di proprietà del consolato svedese e fa parte del complesso Villa San Michele. Sulla sommità della rocca si trova inoltre una stazione ornitologica della Swedish Bird Station di Ottenby, che opera con la collaborazione dell’Istituto nazionale di biologia della selvaggina di Bologna e della Lega italiana protezione uccelli.

Un’escursione nel verde
Il Castello Barbarossa si trova in una oasi del Wwf. E quella di mettersi in marcia per raggiungere la fortezza è una di quelle esperienze da provare almeno una volta. L’escursione, totalmente immersa nei profumi e nel verde della macchia mediterranea, dura circa un’ora. Dal castello è inoltre possibile perdere lo sguardo in un panorama a 360 gradi che toglie davvero il fiato. Ogni giovedì pomeriggio, da aprile a ottobre, la Fondazione San Michele organizza delle visite guidate al Monte Barbarossa. Per ulteriori informazioni visitare la pagina dedicata al castello del sito del Comune di Anacapri.
Dario Budroni
Crediti foto:
Foto copertina di ic8cuq da Instagram
Seconda foto del castello di danielsteen63 da Instagram
Il corsaro Barbarossa da Wikipedia