Dalle celebrazioni per i patroni dell’isola a quelle in onore della Madonna, protettrice di marinai e naviganti
L’isola di Capri non è solo glamour e mondanità. L’anima vera della terra delle sirene si riscopre in alcune tradizioni antiche che uniscono la fede agli usi e costumi di un tempo, gelosamente custoditi e preservati nel tempo da confraternite e associazioni locali.
San Costanzo, 14 maggio
I festeggiamenti per il patrono di Capri sono i più importanti dell’anno. Si celebrano il 14 maggio con una solenne processione che, dalla chiesa principale della piazzetta, porta la statua di San Costanzo fino alla parrocchia di Marina Grande, a lui dedicata. Tradizione vuole che il vescovo Costanzo abbia fatto tappa a Capri durante il suo viaggio di ritorno verso Costantinopoli: è qui che morì poco dopo e ai suoi resti si dà il merito di aver protetto l’isola dalle incursioni dei saraceni, attribuendo loro anche una serie di miracoli. Molto amato dai fedeli isolani, San Costanzo è divenuto il simbolo dello stemma del comune che lo celebra ogni anno dal 1560.



Sant’Antonio, 13 giugno
Altrettanta devozione è riservata al patrono di Anacapri, Sant’Antonio di Padova, che dal 1718, protegge gli abitanti del comune di sopra. Le celebrazioni in suo onore si tengono il 13 giugno con il paese in festa tra balconi fioriti e riti religiosi che coinvolgono isolani e vacanzieri in una rappresentazione a metà tra culto e folklore. Come accade a Capri, la statua del santo, al quale è dedicata anche una piccola cappella situata lungo la strada che collega i due comuni, viene portata a spalla lungo le stradine del centro di Anacapri con le autorità in testa e un lunghissimo corteo di fedeli al seguito.
Santa Maria del Soccorso, 7 settembre
Le origini di questa festa sono da ricercare nei riti che un tempo si celebravano in onore di Dioniso e della vendemmia – come raccontava il barone Fersen – nel quartiere alto di Tiberio. Oggi la festa in onore di Santa Maria del Soccorso porta avanti la tradizione con celebrazioni liturgiche nella piccola chiesetta, che domina gli scavi archeologici di Villa Jovis, e la Piedigrotta Tiberiana, una sagra che attira ogni anno centinaia di turisti.



Le feste di settembre
Altre due celebrazioni imperdibili tengono banco a fine estate in due luoghi suggestivi: si tratta di quelle per Santa Maria a Cetrella e per la Madonna della Libera, che, invece, si tiene in quel di Marina Grande. La vallata di Cetrella è in festa l’8 settembre quando la piccola chiesetta, situata poco distante dalla sommità di Monte Solaro, diventa meta del pellegrinaggio dei fedeli che risalgono la collina per rendere omaggio alla Vergine protettrice dei naviganti. La prima domenica successiva all’8 settembre, invece, al porto si celebra la Madonna della Libera, il cui culto risale ai tempi delle incursioni saracene e turche. In questa occasione il borgo marinaro si trasforma e si illumina a festa per il passaggio della statua, portata in processione, con la partecipazione di tutte le confraternite e delle associazioni religiose dell’isola di Capri.
Francesco Tivoli
Credits: Costantino Esposito