Tra paesaggi e scene di vita quotidiana: sono numerosi gli artisti che nei secoli si sono lasciati ispirare dalle bellezze di Capri
Scene di vita quotidiana. Ma anche profonde grotte e imponenti scogliere a picco sul mare. Nei secoli Capri è stata ammirata e dipinta da alcuni dei più importanti pittori europei. Opere d’arte che raccontano una isola in parte diversa da quella di oggi. Un’isola sicuramente più selvaggia e ancora non interessata dal turismo di massa, ma sempre e comunque di una bellezza struggente e ogni volta mozzafiato.
Un tripudio di colori
L’isola di Capri è il luogo ideale dove trasferire la bellezza sulla superficie di una tela. Basti pensare ai suoi paesaggi, ai Faraglioni, al suo mare, alla sua verde vegetazione. Per non parlare poi dei borghi di Anacapri e Capri, con i loro vicoli, le loro botteghe e le loro antiche abitazioni. Per questo numerosi pittori, già diversi secoli fa, cominciarono a frequentare l’isola armati di pennelli, acquerelli e colori a olio. L’olandese Thomas Wijck, nel lontano 1640, dipinse lavandaie, facchini e uomini al lavoro. Più tardi arrivò anche il gallese Thomas Jones, che si lasciò ispirare da una Capri vista dal culmine del Monte Tiberio. Invece Jakob Philipp Hackert, tedesco, dipinse la residenza sull’isola dell’allora re di Napoli. A immortalare le bellezze di Capri furono, poi, anche l’austriaco Joseph Rebell, lo svizzero Louis Léopold Robert e l’italiano e Saverio della Gatta. Tutti pittori che raggiunsero la Campania, e in particolare la città di Napoli, per poi trasferirsi per qualche tempo sull’isola di Capri, dove la natura sembra davvero dare il meglio di sé.
Il paradiso dei pittori
Ma fu soprattutto nell’Ottocento, secolo in cui Capri cominciava ad attirare facoltosi viaggiatori e intellettuali europei, che l’isola divenne uno dei luoghi preferiti dagli artisti. Come, per esempio, Johan Christian Dahl, norvegese, Rudolf von Alt, austriaco, Oswald Achenbach, tedesco, e Charles Caryl Coleman, americano, che addirittura si trasferì sull’isola, dove dipinse molte volte il Vesuvio in eruzione e dove alla fine morì, negli anni Venti del Novecento. Di grande importanza, poi, fu la figura di Rosina Ferrara, nata ad Anacapri, una giovane modella ritratta da diversi pittori, tra cui John Singer Sargent, e che alla fine sarebbe stata sposata dall’americano George Randolph Barse.
Anche il danese Peder Mork Monsted si trasferì a Capri, mentre Many Benner, pittore e museologo francese, nacque proprio a Capri da Jean Benner, pure lui pittore. Sull’isola soggiornarono e lavorarono anche Sophie Gengembre Anderson e Frederic Leighton, entrambi britannici, il francese Èdouard Sain, l’americano Maurice Prendergast e i tedeschi Ernst Hanfstaengl, Albert Wenk, Albert Bierstadt e Karl Wilhelm Diefenbach, che ispirò anche il film Capri-Revolution di Mario Martone, del 2018. Per quanto riguarda i pittori italiani, invece, vanno ricordate le opere di Giacinto Gigante, massimo esponente della Scuola di Posillipo. A dipingere l’isola, tra gli altri, anche Marco De Gregorio, della Scuola di Resìna, Vincenzo Migliaro, Vincenzo Irolli, Giuseppe Casciaro, Raffaele Armando Califano Mundo e Guglielmo Ciardi. Hans Paule, austriaco, decise di trasferirsi e vivere a Capri, mentre Carlo Perindani, milanese, sull’isola morì. Michele Federico, allievo di Antonino Leto, anche lui morto a Capri, fu un pittore piuttosto affermato che nacque sull’isola e le cui opere furono esposte un po’ in tutto il mondo, da Firenze a Buenos Aires passando per Parigi e San Francisco.
Dario Budroni
Foto dei dipinti da Wikipedia