Paolo cirio capri

Grasso e Cirio, dibattito ad Anacapri

A Villa San Michele una conversazione sulla crisi climatica nell’ambito del progetto che include anche la mostra-denuncia Natural Sovereignty

È la crisi climatica il fulcro del dibattito che si terrà domani, 10 ottobre, alle 16, in quel di Villa San Michele, ad Anacapri. Protagonisti dell’incontro, ospitato dal consolato svedese, Marco Grasso, professore di geografia economica e politica all’Università di Milano-Bicocca, e l’artista e attivista torinese Paolo Cirio.   

La tematica 

L’ideatore del podcast Benzina sul fuoco, online da pochissimi giorni con il primo episodio, e l’autore di Natural Sovereignty, la mostra/denuncia inaugurata oggi alla Certosa di San Giacomo, discuteranno della crisi climatica e delle «conseguenze di terribili nefandezze ambientali perpetuate a danno di migliaia di specie di flora e fauna, oggi in estinzione.» A influenzare l’opera di Cirio sono stati proprio gli studi di Grasso che hanno convinto l’artista italiano a creare «un tribunale utopico del crimine climatico», nel quale le compagnie petrolifere e di carbone vengono processate da esperti di giustizia internazionale e dal pubblico che, in questo caso, si costituisce parte lesa. 

La questione morale 

Il cambiamento climatico, dunque, diventa una questione morale e per Cirio una questione urgente che il mondo industriale deve affrontare.  «Modificare l’intero sistema economico e industriale su cui si è retto il pianeta fino a oggi e avviare un processo di ristrutturazione che progressivamente porti all’abbandono dei combustibili fossili in favore delle energie rinnovabili non sarà indolore, ma è tecnicamente possibile e auspicabile e non comporterà necessariamente un impoverimento, ma anzi potrà rappresentare uno stimolo importante per l’economia mondiale del futuro», dice l’attivista che ha trasformato in arte la sua battaglia. 

L’incontro

A sostenere il pensiero di Cirio, che sottolinea quanto nessuno abbia mai chiesto i danni alle compagnie petrolifere, il professor Marco Grasso che le definisce un «elefante nella stanza dei cambiamenti climatici.» Questo e molto al centro del dibattito anacaprese che intende stimolare nella società civile «la responsabilità e la possibilità di pretendere un riscatto per le vittime dei cambiamenti climatici.»

Adele Fiorentino