I due capolavori della letteratura italiana, con più di un punto in comune, rivivono in film che hanno fatto la storia del cinema (e dell’isola delle sirene)
Era il 1954. Mario Soldati e Alberto Moravia pubblicano due romanzi con alcuni denominatori comuni: l’amore e l’isola di Capri. Mentre il lavoro del primo Lettere da Capri vince il Premio Strega, il secondo con Il Disprezzo firma il suo romanzo più riuscito ma non riceve riconoscimenti particolari. Entrambi raccontano degli abissi di certe storie d’amore e finiscono per ispirare pellicole cinematografiche di enorme successo.
Lettere da Capri
Il libro di Mario Soldati, grande regista e scrittore italiano, racconta la storia di un matrimonio pieno di tradimenti: Harry è sposato con Jane e la tradisce con Dorothea, una procace prostituta. Una telefonata anonima cambia tutto e mette in crisi i due coniugi: Jane confessa al marito – battendolo sul tempo – di averlo tradito più volte con Aldo, un giovane aitante italiano conosciuto prima del matrimonio e rivisto più volte sull’isola di Capri. Le Lettere da Capri erano, appunto, quelle scritte da Jane al suo amante. Harry, tra mille scrupoli, in un primo momento si riconcilia con la moglie ma quando è pronto a confessare e a raccontarle tutta la verità, Jane perde la vita in un incidente aereo. La storia intricata di questo matrimonio e di quel doppio tradimento ispirò il film Capriccio diretto da Tinto Brass che, nel 1987, lanciò la prorompente Francesca Dellera.
Il Disprezzo
Inizialmente, il titolo di questo capolavoro di Alberto Moravia era Il fantasma di mezzogiorno ma quando fu pubblicato divenne Il Disprezzo. Il protagonista è Riccardo, un giovane autore sposato con la bella Emilia. Per accontentarla, compra una casa e per pagarla si vede costretto ad accettare un incarico per una sceneggiatura. Viene assunto da un produttore cinematografico di successo, tale Battista, che gli affida poi un secondo lavoro per un film sull’Odissea. La coppia viene invitata a Capri, ospiti nella villa del produttore, dove si trova anche il regista tedesco pronto a lavorare con Riccardo alla sceneggiatura. Il colpo di scena arriva quando lo scrittore scopre la moglie che bacia il produttore, allorché molla il progetto e decide di rientrare a Roma. Ma la moglie lo batte sul tempo. Il mattino dopo, Emilia e il produttore ripartono mentre Riccardo trascorre ancora del tempo sull’isola. È ancora a Capri quando, poche ore dopo, gli arriva la terribile notizia della morte della moglie in un incidente d’auto. Nel 1963 il romanzo di Moravia è diventato un grande successo al cinema firmato da Jean-Luc Godard 1963 con Brigitte Bardot e Michel Piccoli.
Augusto Cattaneo