Vasco Fronzoni

Natura e relitti: i fondali incantati di Vasco Fronzoni

Avvocato con la passione per il mare: diverse scoperte importanti portano la sua firma

«Natura e storia costituiscono un patrimonio unico e inestricabile nei fondali di Capri, dove t’immergi tra i pesci e viaggi nel tempo». L’avvocato Vasco Fronzoni ha fatto tante di quelle volte su e giù nelle acque e tra i millenni dell’isola, che dovrebbe esserci abituato. «Eppure ogni nuova esplorazione – confessa – riserva sorprese entusiasmanti che accrescono il desiderio di scoprire i misteri che queste acque ancora custodiscono». Con la sua associazione Sub Capri, Fronzoni promuove la pratica del diving e la tutela dell’ambiente marino. Ma l’esperto sommozzatore è stato soprattutto protagonista di clamorosi ritrovamenti di relitti e antichi manufatti che confermano quanto l’isola di Capri sia ricca di testimonianze del passato anche sotto il pelo dell’acqua.

Insomma, questo mare di Capri è proprio uno scrigno colmo di tesori.

«L’amore per i fondali si affianca alla mia passione per la storia della marineria. Questa inesauribile curiosità mi ha consentito di scoprire diversi relitti di antiche imbarcazioni nelle acque di Capri, scendendo fino a 147 metri di profondità. Per tornare laggiù, dopo la mia segnalazione alla Soprintendenza, hanno dovuto usare un batiscafo. Ma in mare ho trovato anche lastre di marmo con mosaici di epoca romana, una nave con un carico di ossidiana, una poderosa ancora medievale e addirittura un cannone».

Un cannone?

«Fu gettato in mare dagli inglesi nel 1808 per evitare che finisse nelle mani dei loro nemici francesi. È scritto tutto in un documento redatto dall’allora comandante delle forze britanniche sull’isola. Oggi il cannone è conservato nella Casa Rossa di Anacapri».

Un mondo incantato in cui storia e natura quasi si rubano la scena.

«Diciamo che coesistono felicemente, ma è un ambiente delicato. E l’Area Marina Protetta – su cui ragioniamo da anni e speriamo venga istituita al più presto – dovrà contribuire in modo fondamentale a regolare la pesca, favorendo il ripopolamento di molte specie tipiche di questi mari».

Quali fondali capresi consiglierebbe a un sub alle prime armi?

«Uno dei fondali più belli è il tratto di mare che va dal porto di Marina Grande fino ai Bagni di Tiberio. È adatto anche a chi si avvicina per la prima volta alla subacquea perché le correnti non sono troppo forti. Tra giochi di luce suggestivi, si scopre un’area ricchissima di posidonia che permette una intensa ossigenazione e dunque favorisce la biodiversità. Propri lì, nei giorni scorsi, un sub ha girato un breve video con un bellissimo esemplare di gattuccio, un piccolo squalo che depone uova trasparenti attraverso le quali si può vedere bene l’embrione».

Un mondo sommerso ancora molto da conoscere.

«Tanti giungono sull’isola e sono giustamente attratti da tutto ciò che c’è sulla terra e le immersioni subacquee non vengono ancora valorizzate come meriterebbero. Eppure, i fondali di Capri, da esplorare anche d’inverno, sono unici per un aspetto fondamentale».

Quale?

«Altri siti famosi per il diving, in Italia e all’estero, possono vantare: o un mare straordinario da ammirare e fotografare, o le testimonianze storiche come relitti e reperti di ogni tipo. Noi abbiamo invece il meglio di entrambe le categorie».

Marco Molino

Credit: Costantino Esposito