L’associazione con Visione Mediterranea offre una nuova occasione per esprimere la bellezza dell’isola usando la forza autentica della fotografia moderna
Il festival della fotografia di Fondazione Capri sta per tornare il 27 agosto con un programma interamente rinnovato. Il tutto senza compromettere la sua funzione, che è quella di esprimere attraverso l’immagine ogni forma e sfumatura dell’isola azzurra. Il suo prestigio è stato mantenuto tenendo bene a mente la forza di questo mezzo. Ce l’hanno più volte insegnato alcune delle figure che più di ogni altra hanno saputo raccontare il mondo con lenti e obiettivi più disparati: Francesco Jodice, Maurizio Galimberti, Giovanni Gastel, Irene Kung, Olivo Barbieri. Tutti questi hanno partecipato agli eventi di questa fondazione presentando non solo i suoi lavori, ma offrendo il loro particolare punto di vista dietro la macchina fotografica. Che, è sempre bene ricordare, è un mezzo che non deve mai soppiantare lo sguardo dell’autore.
Visione Mediterranea, i dettagli del festival
Una mostra deve essere in grado non solo di sorprendere nel modo giusto, ma anche di trasmettere un messaggio condiviso dal fotografo. A una buona immagine non servono particolari didascalie se riesce a esprimere ogni genere di informazione. Il che può essere un fatto, come accade ai fotogiornalisti durante una guerra o semplicemente di fronte a una notizia; oppure un sentimento che si è provato nell’istante in cui si è toccato quel tasto in grado di fermare il tempo. Il festival di Fondazione Capri mette tutto questo al centro delle sue esposizioni, perché per l’associazione ciò che conta davvero è il ruolo della fotografia nella narrazione dell’isola. Visione Mediterranea è il titolo di queste nuova edizione che prenderà il via il 27 agosto dalle 19. Una mostra che cercherà di completare il quadro composto da percezioni e suggestioni che provengono da più punti di vista.
«La fotografia» – afferma il direttore artistico del Festival Denis Curti – «è, prima di tutto, un investimento dell’umanità sul proprio modo di vedere il mondo e di interagire con esso. Sono davvero curioso di capire come potrà essere rappresentato uno dei luoghi più belli e più “fotografati” del mondo».
Come funziona
Il festival è ovviamente aperto a tutti coloro che scelgono di offrirsi in questo racconto fotografico caprese. In ballo ci sono ben due sezioni che si svilupperanno attorno a dei determinati temi, oppure, per chi volesse, a uno specifico progetto. Per quanto riguarda il primo punto, le tematiche sono suddivise in Vertigine, Ritratti Mediterranei, Paesaggio, Siti Storici e Architetture. Per ciascuna categoria saranno scelte tre fotografie da una giuria di esperti. La stessa che andrà a valutare i tre progetti fotografici scelti che potranno variare dai 10 ai 20 scatti. Tutte queste immagini andranno poi a comporre la mostra che sarà infine esposta sull’isola di Capri. «La Fondazione Capri» – conclude il presidente Gianfranco Morgano – «dopo aver dedicato 10 anni alla committenza della fotografia d’arte, ha scelto di sostenere i talenti dando loro la possibilità di mettere in mostra il proprio personale modo di vedere Capri, senza perdere il riferimento con chi, prima di loro, si è cimentato a raccontare l’isola con cifra artistica».
Riccardo Lo Re