meteo capri

Greco e Levante…

Un’isola, il mare e le bizze del meteo. Tutto quello che c’è da sapere per prevedere il tempo come un vero isolano e non rischiare di rimanere… a terra

«Greco e Levante…» così esordisce un celebre e alquanto colorito detto isolano per ricordare che quando il vento spira da est o nordest sono guai per «…tutt’ quant’»: pioggia copiosa e nessun versante dell’isola risparmiato da vento e mare mosso. Gli isolani hanno un rapporto conflittuale con il meteo e le bizze del mare che influenza i loro ritmi di vita e lavorativi: può separarli da quella che chiamano terraferma, mentre, per quanto riguarda i turisti, i capricci atmosferici possono scombussolare i progetti del weekend o, per vedere il bicchiere mezzo pieno, farli precipitare in una Sindrome di Stoccolma rimanendo piacevolmente prigionieri dell’isola per qualche giorno in più.

È tutta una questione di gergo

Una leggenda narra, esagerando, che gli eschimesi abbiano 50 parole diverse per indicare il termine «neve». Qui sull’isola di Capri, invece, abbiamo un modo di dire per ogni sfumatura di vento e tipo di pioggia o tempesta, così tanti che sarebbe impossibile elencarli tutti. Agli isolani piace parlare del tempo, quindi eccovi una piccola infarinatura per non essere colti impreparati. Chiedete a un anziano del posto come mai oggi è un continuo alternarsi fra scrosci di pioggia e sole all’improvviso: vi risponderà «Libeccio: regne e arravaca (riempie e poi rovescia).» 

Siete sul porto sotto la pioggia e il vento e chiedete ad un caprese come è andata  la traversata: «Solo qualche botta nelle bocche», nessuna rissa a bordo ma si parla di un effetto del fastidioso grecale di cui parlavamo prima: viaggio discreto tranne quei dieci minuti tra Punta Campanella e l’ingresso in porto, un tratto di mare chiamato appunto le Bocche dove sarete sballottati come sulle montagne russe: non vi preoccupate, dura pochissimo, presa con il giusto spirito è un’esperienza divertente. 

E se dalla terrazza della piazzetta vedete il mare increspato di bianco ma c’è il sole e un vento freddo che vi schiaffeggia, non vi preoccupate: «è solo un po’ di Tramontana». Perdete ogni speranza di lasciare l’isola se sentite parlare di «Punentàta» (vento da Ponente). 

meteo capri

Se fa caldo probabilmente c’è scirocco o libeccio e mezzogiorno, quindi sotto la costa di Napoli il mare sarà molto agitato. E non fatevi ingannare dal «mare di sotto», un’apparente bonaccia che nasconde delle infide correnti che potrebbero rendere la traversata in mare movimentata. 

Cos’altro aggiungere? Marzo è pazzo e questo si sa in tutto il mondo, sull’isola, invece, la stranezza arriva a giugno. Non vi meravigliate se durante una giornata di sole all’improvviso vi ritrovate zuppi di pioggia nel giro di 5 minuti: è solo la celebre «trobbèia ‘re cerase». La «trobbèia» è una violenta e breve precipitazione inaspettata tipica dell’estate e quella di giugno si chiama in quel modo perché è periodo di ciliegie. 

Poi se volete approfondire cercate un esperto marinaio e fatevi spiegare la fondamentale differenza fra «buriana»e «trobbèia», ne sentirete delle belle!

Riassumendo, in pratica…

Che siate in procinto di arrivare o lasciare l’isola non date niente per scontato, seguite i bollettini meteo e chiedete informazioni, perché molto spesso il tempo cambia in maniera repentina. Gli aliscafi generalmente sono più influenzati dalle condizioni marine rispetto ai traghetti, quindi nel dubbio, fate affidamento su questi ultimi, specialmente se soffrite il mal di mare. Inoltre, cercate di sedervi sempre nella parte centrale dei natanti che è quella in cui si risente meno del moto ondoso e state tranquilli perché una volta partiti la sicurezza è massima, anzi, molto spesso si eccede in zelo e molte corse, in situazioni meteorologiche dubbie, vengono cancellate. L’unico rischio, abbastanza fastidioso, a quel punto è di perdere qualche coincidenza aerea o ferroviaria.

Ugo Canfora

Credit: Vanessa García Medina Flickr
Costantino Esposito