La Chiesa di Santa Sofia, con i suoi tre orologi, simbolo di storia e religione nel cuore di Anacapri
È la chiesa principale del comune di sopra, luogo d’elezione degli anacapresi. Sorge in piazza Diaz, nel centro storico di Anacapri ed è testimone fedele della vita della comunità. Eretta nel 1510, la Chiesa di Santa Sofia andò a sostituire la prima parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli, dando vita ad un nuovo corso per gli insediamenti della popolazione che fino ad allora gravitava nella contrada della Catena.
La storia
Santa Sofia fu edificata su ciò che restava della Chiesa di San Carlo. La sagrestia e l’orario sono parte della struttura preesistente, mentre le due cappelle laterali sono state aggiunte nel Seicento. Un secolo più tardi terminarono i lavori del presbiterio e del campanile: la facciata su piazza Diaz è il risultato di interventi successivi risalenti al 1765, mentre il campanile è del 1777. Incerta è tuttavia la data della costruzione della chiesa mancando nell’archivio della parrocchia documentazione ufficiale: il 1510 è la data iscritta sulla facciata, ma per alcuni va posticipata di qualche decennio – tra il 1595 e il 1596 – quando iniziò la realizzazione dell’oratorio. Nel 1790 la parrocchia fu consacrata dal vescovo di Capri Monsignor Nicola Saverio Gamboni. Nel 2004 un fulmine colpì la cupola della Chiesa di Santa Sofia, poi, restaurata grazie all’impegno dello storico parroco di Anacapri, Don Salvatore Chiusano, e alla collaborazione di tutti i fedeli anacapresi.
I dettagli
La Chiesa di Santa Sofia appare in ogni suo elemento in stile barocco. Alla cupola principale si aggiungono altre cinque cupole più piccole, sormontate da una lanterna. Nella parte bassa della facciata vi è la porta principale di accesso con ai lati due statue in creta contenute in altrettante nicchie uguali: raffigurano Santa Sofia e Sant’Antonio, patrono di Anacapri, e sono state realizzate da uno scultore romano. Altri due piccoli portoni identici ornati da finestre ovali con vetri e grate compongono il quadro finale della facciata, che, al centro, nella parte superiore, vanta un grosso finestrone rettangolare. Elementi architettonici, decorazioni e stucchi completano il tutto, con l’orologio e il campanile con tre campane dedicate ai santi Elia, Sofia e Maria, benedette nel 1777. All’interno della chiesa, una pavimentazione in marmo bianco di Carrara accoglie fedeli e visitatori fino all’altare maggiore e agli nove altari, con il pulpito che reca lo stemma del vescovo di Capri.
Il particolare
Le ore di Anacapri sono regolate e scandite dai tre orologi della Chiesa di Santa Sofia. Il primo quadrante è ben visibile, il secondo ha smesso di funzionare ed è coperto per metà, il terzo, invece, si scorge appena da un vicoletto secondario. Il più originale è senza dubbio il secondo orologio che conta 6 ore e non le tradizionali 12.
Francesco Tivoli
Credit: Costantino Esposito