Grotta Arsenale Capri

La Grotta dell’Arsenale, il rifugio di Tiberio

Da ninfeo romano a luogo di sepoltura, la storia dell’antro affacciato su Marina Piccola

La Grotta dell’Arsenale, situata nella parte sud-occidentale dell’isola di Capri, ha rappresentato una vera e propria dimora naturale per l’imperatore romano. Qui, nel piccolo antro affacciato sulla baia di Marina Piccola, Tiberio amava trascorrere il suo tempo e godere di alcune ore di pace, totalmente immerso nella tranquillità e nella pace di quel luogo incantato. Così, tra lo Scoglio delle Sirene e Punta Tragara, questa grotta naturale «realizzata» per volere dell’imperatore e scolpita dalle onde del mare in tempesta, ancora oggi affascina i suoi visitatori. 

Le sue origini 

La Grotta dell’Arsenale si trova tra l’incantevole porticciolo di Punta Tragara e la piccola spiaggia di Marina Piccola, in direzione dello Scoglio Unghia. È sovrastata da una serie di terrazze floreali, note come Giardini di Augusto. Durante l’epoca romana, la Grotta dell’Arsenale fu uno dei ninfei privilegiati dall’imperatore Tiberio, il quale durante gli anni trascorsi circondato tra le bellezze capresi, desiderava un luogo incontaminato dove poter trascorrere dei momenti di relax lontano dagli impegni e dai compiti imperiali. Così l’antro, che un tempo fu fatto costruire su richiesta dello stesso Tiberio per poter godere della vista delle acque cristalline dell’isola azzurra, è divenuto in poco tempo anche un ottimo approdo per le piccole imbarcazioni che necessitavano di una sosta sull’isola di Capri. Nel periodo medioevale, durante il quale gli abitanti dell’isola subirono le violente incursioni da parte dei saraceni e dei turchi, la Grotta dell’Arsenale fu trasformata in un vero e proprio rifugio per la comunità isolana, che qui cercava riparo per proteggersi dagli attacchi dei nemici. La popolazione, infatti, era solita nascondersi all’interno delle grotte dell’isola, che diventavano anche dei luoghi destinati alla sepoltura, tanto che proprio all’interno della Grotta dell’Arsenale fu ritrovato un antico sarcofago.

Le caratteristiche della grotta

Le onde del mare in tempesta e i venti di Libeccio e Scirocco che soffiano impetuosi su Marina Piccola per anni e anni hanno continuato a scolpire la Grotta dell’Arsenale, andando così a riaprire alcuni vecchi canali di imbocco per accedere all’antro.  L’ampia entrata della grotta, il cui antro gode di una posizione sopraelevata di circa quattro metri, conduce ad uno spazio interno circolare dalla profondità di almeno 37 metri. Durante degli scavi, avvenuti nell’anno 1979, furono scoperti alcuni frammenti di un pavimento a quadri grigi e neri e una serie di meravigliosi mosaici variopinti che anticamente abbellivano le parenti interne della grotta. «Intorno all’ampia cavità centrale si aprono alcuni vani, di origine naturale ma con rivestimento, in parte conservato, in opera reticolata e laterizia e piano in cocciopesto, di età romana» – si legge nella Guida ai Monumenti Antichi pubblicata dall’Azienda del Turismo di Capri – «sulla parete sinistra del vano principale si aprono sei nicchie, altre sei dovevano essere sulla parete opposta, delle quali restano tre più una quarta in cattivo stato di conservazione. Interpretata quale luogo di riparazione delle navi della flotta romana, aveva, invece, la funzione di ninfeo a giudicare dai resti di pavimenti marmorei e di tessere musive colorate, depredati durante vecchi scavi. In seguito, fu usata come luogo di sepoltura, come indicherebbe il rinvenimento di un sarcofago marmoreo, e come arsenale nel Medioevo.»

Viviana Vitale

Credit: Denis Dubtrix