I consigli da insider per visitare alcuni dei posti più belli dell’isola di Capri ancora poco battuti dal turismo di massa e cancellare i cliché
Ogni angolo nasconde un tesoro. Niente di più vero quando si parla delle meraviglie dell’isola di Capri, che offre a turisti e vacanzieri la possibilità di immergersi in un mare di storia, natura e cultura che difficilmente troveranno altrove. Ecco una piccola guida per scoprire 5 posti da non perdere all’ombra dei Faraglioni.
Il Cimitero Acattolico
Il giardino della memoria di Capri è la più chiara testimonianza del mito di Capri. Qui sono sepolti, infatti, alcuni dei nomi che hanno fatto la storia dell’isola: dal barone Fersen alle signorine Wolcott-Perry, da Lord Algernon Gordon Lennox a Norman Douglas. E se il lord inglese, proprietario di Villa Monte San Michele, ha voluto per la sua lapide l’iscrizione «There are no dead» (non ci sono morti), lo scrittore di Vento del Sud ha scelto, invece «Omnes eodem cogimur» (tutti ci rechiamo nello stesso posto). E qui ancora riposa anche Gracie Fields, scomparsa nel 1979: suo marito Boris Alperovici ogni giorno andava a trovarla, portando con sé due panini per pranzare con lei sulla sua tomba. Oltre duecento monumenti funerari da visitare, sia in solitaria che approfittando delle visite guidate organizzate più volte durante l’anno.
La Casetta Mackenzie

«Lo scalatore era ricompensato dalla salita quando girava a sinistra sulla cima per entrare in una discreta vallata… là in fondo c’era il cottage di quattro stanze con due pini accanto», queste le parole di Compton Mackenzie usate per descrivere il suo buen retiro di Cetrella, sulla cima di Monte Solaro. Lo scrittore scozzese, autore, tra gli altri, di Vestal Fire e di Extraordinary Women, visse sull’isola con la moglie Faith e fece amicizia con Gorkji, Edwin Cerio e Axel Munthe. Vale la pena visitare il piccolo cottage – oggi ristrutturato e custodito dai volontari dell’associazione Amici di Cetrella – e l’eremo di Santa Maria con la spettacolare vista sulla baia di Marina Piccola.
Il Museo Cerio

A pochi passi dalla piazzetta, Palazzo Cerio ospita il Centro Caprense dedicato al medico e filosofo Ignazio Cerio. Nelle 4 sale espositive – divise tra geologia, paleontologia, archeologia classica e biologia – trovano posto oltre oltre 20mila reperti da lui catalogati. Fondato nel 1947 da Edwin Cerio e da sua cognata Mabel Norman, il Museo Cerio vanta anche una biblioteca e una sala concerti, dove spesso si tengono conferenze, presentazioni di libri, workshop, giornate di studio e formazione, mostre e attività didattiche per gli studenti delle scuole.
La Chiesetta di Sant’Antonio

Una piccola cappella dedicata al patrono di Anacapri. Si trova alla fine – o all’inizio – della Scala Fenicia: facilmente raggiungibile per chi sceglie di salire a piedi dal porto oppure da via Capodimonte, per chi, invece, è già nel comune di sopra. Era il rifugio prediletto dai marinai che tornavano dalla pesca. Dal piccolo sagrato si gode di un panorama mozzafiato sul Golfo di Napoli e si accede alla chiesetta, trasformata in cappella nel Settecento e restaurata nel 1899. La chiesa è aperta al pubblico soltanto in occasione delle celebrazioni in onore di Sant’Antonio: i primi 12 giorni di giugno, ogni mattina alle 6.30, quando viene celebrata la santa messa.
Via Mulo

Non può mancare tra gli itinerari segreti dell’isola di Capri, la passeggiata panoramica per raggiungere la spiaggia di Marina Piccola. Un percorso alternativo nella storia e nella natura, tra dimore antiche e piccoli scorci per foto d’eccezione. Lungo via Mulo, nella splendida Villa Pierina, visse Maksim Gorkij dal febbraio1911 fino all’amnistia, dopo aver soggiornato a Villa Behring e Villa Blaesus. Qui, con la compagna Maria Fyodorovna Andreyeva e con il pappagallo Pepito, l’esule russo ospitò gli amici che sbarcavano sull’isola agli inizi del Novecento.
Isola di Capri, l’itinerario completo

Francesco Tivoli